Gattuso, è l’ultimo valzer? Potrebbe, ultimo ballo con la Vecchia Signora, che ha battuto due volte in un anno e rotti a Napoli, anche in finale di Coppa Italia e invece perdendoci nella finale di Supercoppa italiana. Ma per il tecnico calabrese non è il momento di guardarsi indietro, il Napoli con la Juventus si gioca tanto, tantissimo. Il percorso verso un posto in Champions League e anche l’occasione, forse solo di prorogare, la fine di un altro miniciclo, Gattuso dopo Ancelotti, passano i tecnici, con il primo che di sicuro ha fatto meglio del secondo non fosse altro per la Coppa vinta, ma la squadra, il gruppo, diviso e senza anima, che resta quello. Andrà rivisto, possibilmente smobilitato in estate, con la compiacenza del Covid-19 che dovrà consentire di fare mercato in entrata e in uscita. E se sarà Benitez, tra pochi giorni o mesi, oppure Sarri o Spalletti o qualche altro asso dal mazzo di De Laurentiis, è il caso di discuterne poi. Prima la Juve, prima il Napoli, non è smobilitazione.
GATTUSO, SCELTE OBBLIGATE: DI NUOVO OSIMHEN
Anche se per Gattuso così pare, considerando il flusso senza fine di infortuni, defezioni. Demme, fuori per dieci giorni, anche Hysaj, con soli quattro elementi più Ghoulam, mai preso in considerazione (e che elementi, analizzando il rendimento recente) a disposizione, ancora senza Koulibaly e Manolas. Insomma, è difficile, specie contro Cristiano Ronaldo, nel Maradona vuoto. Anche la Juve, in verità, fa la conta degli assenti: Bonucci, Dybala, Arthur non saranno della partita, forse ci sarà Chiellini, uno di quelli che nello stadio di Fuorigrotta le ha date e prese. Gattuso, che sfida l’amico Pirlo, forse ci riprova con Osimhen dopo l’ora abbondante di gioco a Bergamo, puntando ovviamente su Lozano, su Insigne. In mezzo al campo c’è obbligatoriamente spazio di nuovo per Bakayoko, malissimo con l’Atalanta, con gli amletici Zielinski ed Elmas. Queste sono le munizioni per l’ultimo valzer. Sperando, per il bene del Napoli, che non sia davvero l’ultimo.