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Ghoulam, il rosso a Kou, i cambi: la foll(i)a di critici a prescindere

Ghoulam, il redivivo Ghoulam, tenuto per incapacità a bagnomaria per mesi. Eppoi il cartellino rosso a Koulibaly, da sostituire prima che accadesse l’irreparabile. Senza dimenticare i cambi, già, perché procedere con qualche cambio solo all’83’, non era il caso di far rifiatare qualcuno? L’esercizio della critica è ovviamente necessario come il respiro, ma il tiro al piattello verso Rino Gattuso e le sue scelte ha avuto luogo nonostante una partita onesta, seria e affidabile come poche nel Napoli martoriato dagli infortuni ma indecifrabile degli ultimi tre mesi. Un successo netto, porta inviolata, Mertens che torna a segnare, il Benevento in crisi che consente anche a Fabian di costruire gioco ai suoi ritmi. Un passo in avanti, nessuna certificazione di uscita dalla crisi, anzi, troppe volte la squadra ha saputo rovinare ogni progetto di risalita, se vogliamo di normalità. Ma affondare Gattuso pare essere divenuto un must, un po’ come vestirsi a cipolla agli inizi di marzo, oscillando tra caldo, fresco e freddo.

GHOULAM, MA DOV’ERA?

Ecco, il primo caso, l’algerino che pure al 60% pratica un altro sport rispetto a Mario Rui, a Hysaj costretto a sinistra. Già, dov’era? La critica ha già la sua risposta, risiede nell’insipienza di Gattuso, che è talmente scarso da preferirgli sempre Rui, per poi scongelarlo con il Granada. Sicuri? Un pezzetto di onestà intellettuale, oltre ad accogliere con gioia il ritorno (si spera) di Ghoulam ai suoi livelli, ovvero alti, assai alti, si impone per ricordare che nelle precedenti esibizioni tra campionato ed Europa League l’algerino mai aveva concesso segnali confortanti. Anzi. Era talmente indietro di passo e condizione che il tecnico, quello scarso, lo piazzava alto a centrocampo, per sfruttare il piede e accorciargli le distanze da percorrere. E se Gattuso fosse davvero scarso, si dovrebbe ricordare che il suo precedessore, che scarso non è, non gli aveva mai concesso campo, meno che Gattuso e che la società non è riuscita a piazzarlo in nessun club europeo e mondiale, per il peso del suo contratto. E quindi, viva Ghoulam, ma quanto fiato, tweet e post sprecati..

IL ROSSO A KOU: RINO DOV’ERI?

Secondo punto, il rosso a Koulibaly, fuori per un turno per la sua scellerata entrata da dietro a 80 metri dalla porta, alle spalle di un beneventano, a partita abbondantemente ai titoli di coda. Colpa di Gattuso, ovvio. Doveva toglierlo prima, come si è letto (non solo sui social, magari..), evitare l’inevitabile, l’entrata di Koulibaly, appena 30enne, 200 partite con il Napoli solo in campionato. Insomma, un neofita, uno che deve farsi le ossa, inesperto. No?

I CAMBI DI RINO: PRIMA, NO?

Eccoci al terzo punto. I cambi. Le rotazioni mai rispettate, il cronoprogramma messo a punto su web e social non rispettato. Meno minuti per Mertens, un pizzico di campo per Demme, evitare l’accumulo di minuti a Ghoulam. E perché Elmas anche centravanti? Maddai Rino, le soluzioni erano facili, bastava aprire qualche sito, scopiazzare da qualche profilo social che ne sa di più. Vabbè, alla prossima. Meno male che te ne vai.

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