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Napoli promosso, ma non mancano le ombre

Napoli promosso, ma non mancano le ombre. Con la sosta, discussa, considerato il periodo, i contagiati, i rischi cluster, gli interventi delle Asl che fermano i nazionali, si può tirare una prima linea sulla stagione del Napoli, che alla ripresa è chiamato ad annullare il gap con il vertice causato dal 3-0 a tavolino con la Juventus (e punto di penalizzazione) inflitto dal giudice sportivo. Sinora, senza tener conto della sconfitta di Torino non maturata sul campo, il bilancio dice sette vittorie e due sconfitte, entrambe al San Paolo, Sassuolo in campionato e AZ Alkmaar in Europa League. Non è poco, ci sono stati dei passaggi a vuoto, specie in Europa League, ma Gattuso va promosso, per grinta, preparazione e il passaggio al 4-2-3-1 che procede tra alti e bassi.

NAPOLI, LOZANO TOP. OSIMHEN CRESCE, CERTEZZA KOU

Nel Napoli ora è un titolare inamovibile. Velocità, dribbling, gol, assist, una propensione al sacrificio mai notata nel primo anno in azzurro. Lozano ha rispedito suo cugino in Messico, ora a Napoli è convinto, stimato, anche stimolato da Gattuso che anche per lui ha varato il nuovo modulo, in cui eccelle sia a sinistra che a destra, al posto di Insigne. Un razzo nel settore offensivo, assieme a un altro portento della velocità, Victor Osimhen, atteso al varco, analizzato, vivisezionato dal mondo Napoli per la quotazione di mercato da oltre 50 milioni di euro. Il nigeriano è un pozzo di qualità, certo deve crescere nella protezione della palla ma, 22 anni a dicembre, ha solo margini di crescita.

Due reti, una propensione ai cartellini gialli, alle proteste, qualche partita sottotono. Sinora, rendimento positivo con trend in salita. E se un altro calciatore con la O iniziale, Ospina, è autore sinora di un ottino avvio di stagione, un passo avanti a Meret, al centro della difesa è tornato Koulibaly, quello vero, almeno in campionato, perché in Coppa è parso poco attento e motivato. Se il senegalese è questo, Gattuso si gioca l’argenteria in primavera.

NULLA DA LOBO, POCO FABIAN, DRIES DOVE SEI?

Nel Napoli che è comunque vicino al vertice della classifica ci sono le note meno liete: su Lobotka e la scarsa resa in più partite si è detto, scritto. Lo slovacco non incide, forse il vestito scelto da Gattuso non è adatto alle sua caratteristiche. Ma in generale sembra poco motivato a giocarsi il posto da titolare.

A differenza di Demme, passato da titolare ad alternativa ma sul pezzo quando entra in campo. Poi, Fabian, più croce che delizia, cadenzato e di qualità, ma senza la verticalizzazione immediata che forse valorizzerebbe maggiormente l’attacco azzurro. Dallo spagnolo ci si aspetta un passo in avanti, altrimenti Gattuso sarà chiamato a una scelta. Avanzarlo dietro alla prima punta, oppure dargli un po’ di fiato, con spazio per Zielinski vicino a Bakayoko. Su Mertens, è difficile esprimersi, criticarlo, andare a cercare il dettaglio. Per ora il ruolo di trequarti non appare nelle sue corde, troppo campo da coprire, troppo lontano dalla porta. Ma il belga resta una delle chiavi della stagione azzurra, va atteso con fiducia.

 

 

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