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Kou, Osimhen e Bakayoko, tris per lo scudetto

Kou, Osimhen, Bakayoko, tris per lo scudetto. Il Napoli si rivede, riscrive i suoi codici. Con questa sessione di mercato, con il ritardo di un anno fa, archivia il dogma sarrista. Una mutazione genetica, prima che fisica, che mette gli azzurri in prima fila per la corsa allo scudetto. Si, il Napoli corre per il titolo. E’ solo un pronostico, non ci sono certezze, ancora di più con un campionato diretto dal Covid-19. Ma il Napoli è come mai competitivo, profondo, con alternative in ogni ruolo, per ogni modulo. Unica carenza, ormai endemica, il terzino sinistro: solo Mario Rui, con Hysaj alternativa e Ghoulam in panne ma prigioniero del suo contratto dorato.

RESTA KOU, NAPOLI IN POLE CON INTER E JUVENTUS

Sulla stessa fila nella griglia di partenza con Inter e Juventus. davanti anche all’Atalanta che smonta le avversarie a suon di reti: il salto di qualità della rosa di Gattuso è netto, evidente, anche inatteso. C’è stato il contributo decisivo del Covid-19, che ha impedito la cessione eccellente di Koulibaly, altrimenti destinato a un salto in Premier League, con un club a scelta tra le cugine di Manchester. E invece il crollo degli incassi allo stadio, la fuga degli sponsor ha obbligato gli investimenti al ribasso. De Laurentiis è riuscito a piazzare Allan all’Everton, anche a cifre importanti considerando l’ultima controversa stagione del mediano brasiliano. E se Milik resta dopo aver rifiutato ogni tipo di destinazione, Koulibaly si è mostrato concentrato e pronto all’ultima corsa in maglia azzurra. Ora l’ingaggio di Bakayoko che ha sorpreso gli stessi tifosi del Napoli. Un’inedita campagna acquista di De Laurentiis.

BAKAYOKO, IL DESAILLY CHE MANCAVA A GATTUSO

Il Marcel Desailly del Napoli. Una richiesta diretta di Gattuso, la chiave per il 4-2-3-1. Bakayoko, peso, sostanza, qualità, come il colosso francese che rese imbattibile il Milan di Fabio Capello negli anni Novanta. E anche il carattere fumantino che serve al Napoli pieno di talento e facce pulite. L’ex Chelsea è il pezzo che mancava al motore azzurro, decisivo sulle seconde palle, sulle palle inattive, sul recupero dei palloni nella trequarti difensiva, per lanciare i folletti in avanti e la velocità di Osimhen. L’ingaggio di Bakayoko, seppur in prestito secco, un tipo di affare non consueto per il Napoli che prova sempre a patrimonializzare sugli atleti, è la prova che Gattuso è riuscito nell’operazione sfuggita di mano ad Ancelotti, ovvero rivedere la natura della squadra, il dna, mettendo dentro fisicità e verticalizzazioni. Il finale non è scritto ma con questa campagna acquisti il Napoli esce ufficialmente dall’era Sarri. Fantastica, ma che appartiene solo ai ricordi.

 

 

 

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