Pillole azzurre

Napoli ok il 4-2-3-1, ma serve un centrocampista

Una vittoria anche troppo agevole, soffrendo solo una manciata di minuti la qualità del Genoa. La sestina rifilata ai liguri mostra che la squadra di Gattuso (nella foto Ssc Napoli) ha iniziato il campionato con il piglio giusto. Ma c’è qualcosa da rivedere.

NAPOLI OK, COSA VA

Tutti motivati, i titolari e chi è entrato a gara in corso al San Paolo. I cinque cambi a disposizione potrebbero essere la chiave della stagione. Il 4-2-3-1 è un modulo affascinante, occorre – una priorità – un centrocampista di ordine, con fisico e senso tattico, il suo Zielinski-Ruiz rischia il tocco in più contro avversari di ben altro spessore rispetto al Genoa. Interessante l’interpretazione di Elmas jolly offensivo, esterno e trequartista, attento in fase di non possesso. Sulle punte: Lozano ha un altro passo rispetto all’era Ancelotti e ai primi mesi di  Rino Gattuso. Osimhen mostra tutto il repertorio in attesa del primo gol.

COSA NON VA

Il duo centrale Zielinski-Ruiz non convince. Meglio rispetto alla versione in era Ancelotti, ma c’è sempre il rischio del tocco in più e se lo spagnolo in fase difensiva riesce a sporcare parecchi palloni, il polacco (gol fantastico) spesso si produce in giocate che potrebbe permettersi qualche metro più avanti. Se il mercato regalasse finalmente l’erede di Allan, con ordine e più struttura fisica, il Napoli sarebbe al completo. O quasi. Hysaj è stato tra i migliori ma la società ha il dovere di portare a casa un terzino sinistro di spessore, che divida gioie e fatiche con Mario Rui. Ghoulam non è più ritenuto tale, Gattuso gli ha concesso minuti ma da esterno alto, per valorizzare il piede e correre meno. E poi, l’infortunio di Insigne: è lui la password neppure troppo segreta del 4-2-3-1, il regista offensivo che ha più gamba e attitudine di Lozano in fase difensiva. Con il suo infortunio Gattuso, con ogni probabilità, tornerà al 4-3-3, gia à Torino con la Juventus.

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