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Campania, ecco la Gen Z del tennis

Campania, ecco la Gen Z del tennis. Non c’è solo Sinner nel futuro italiano. Certo, l’altoatesino in primis, oppure Musetti, con Berrettini ritrovato al suo meglio potrebbero regalare sprazzi di grandezza al tennis italiano. La riscossa del movimento tennistico di casa nostra, che ha riportato il tennis in prima pagina dopo decenni di pochi atleti competitivi e una crisi tecnica che pareva senza soluzioni, passa anche dalla Campania.

CAMPANIA, SPAZIO AI TECNICI PRIVATI

Cambiamenti strutturali, una visione diversa dalla federazione, forse un’ondata di talento tanto attesa. Di base la rivisitazione del lavoro quotidiano sui più giovani. Anche nella nostra regione potrebbero esserci i protagonisti del ritorno dell’Italia del tennis, magari, sognando, di una generazione dorata, un po’ come quella spagnola delle ultime due decadi. “La federazione è davvero molto attenta è soprattutto cambiato il modo di lavorare – spiega Angelo Chiaiese, vicepresidente vicario di Fit Campania – , ora è concesso molto più spazio ai tecnici privati, al lavoro che viene portato avanti quotidianamente nei circoli, con una visita settimanale di un tecnico della federazione ai migliori talenti. E’ cambiato tutto, una specie di liberalizzazione che può portare solo benefici al sistema tennis, a far emergere i prospetti migliori”.

TAMMARO E DE MATTEO, I NOMI DEL FUTURO

Sul futuro del tennis in Campania è dunque è il caso di fare qualche nome, magari di sbilanciarsi, come su Mariano Tammaro, sconfitto in semifinale al torneo juniores di Tremosine, sul Lago di Garda e che nelle scorse settimane è arrivato tra i primi quattro anche a Palermo, entrambi i tornei su terra.

Servizio e dritto di spessore, l’interesse della federazione nazionale, dice di lui Chiaiese, con prospettive di crescita, anche di ingresso non lontano nel circuito principale. “La terra battuta resta la superficie sulla quale i campani si esprimono meglio, di base si gioca su terra battuta come avviene nel sud della Spagna, in Italia sono pochi i challenger sul cemento o al chiuso,  a Parigi per esempio i più giovani possono giocare sulla terra e sul veloce”, aggiunge Chiaiese. E alle spalle di Tammaro, ecco qualche nome da appuntare. Come Chicca De Matteo, 13 anni, vincitrice di campionati italiani di doppio, oppure Antonio Marigliano, 12 anni. Da seguire, senza troppo peso. In attesa, magari, del campione Made in Campania.

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