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Spalla, Covid, trauma cranico: i dolori del giovane Victor

La spalla, in nazionale, quando il volo pareva spiccato, tra reti (due in campionato), assist e difese aperte come una lama nel burro. Poi, il lungo recupero, la fisioterapia, i nervi dell’arto danneggiati. Tempo, cure, lontano dal campo. E a un passo dal rientro ecco il Covid-19, la quarantena, la condizione fisica che è quella che è, senza campo, senza allenamenti con la squadra. Insomma, l’infortunio di ieri sera a Bergamo, con perdita di conoscenza e la paura di danni cerebrali è solo l’ultima puntata della prima stagione napoletana di Victor Osimhen. Per ora, un concentrato di sfortuna, anche leggerezza sulla vicenda-festa di compleanno a Lagos, a Natale, che gli è costata l’infezione, caso avverso. I dolori del giovane Victor sembrano non terminare mai. Non ci sarà con il Granada, per salvare il Napoli dalla debacle europea, forse neppure nel prossimo weekend, con il Benevento, il primo dei tre impegni che dovranno rilanciare gli azzurri in classifica, pena la fine del sogno Champions League.

SPALLA, NERVI, COVID: LA STRISCIA NERA DI VICTOR

La striscia è davvero lunga, la sfortuna infinita: il problema alla spalla condiziona ancora la punta nigeriana, che è sotto tiro della critica che sta asfaltando il Napoli di Rino Gattuso, che continua a collezionare sconfitte e infortunati.  Ci è finito dentro anche lui, addirittura alcuni siti mettono in dubbio che possa al momento essere un calciatore di Serie A. Un’analisi corretta, obiettiva, metterebbe in evidenza che Osimhen è stato piazzato in campo per necessità. Non può correre, la falcata è impedita dalla fasciatura alla spalla, lo sprint non è neppure il 10% di quello che si era intravisto prima della serie di stop. E quindi, nel libero esercizio di critica, spesso per colpire il tecnico (meno la società) c’è il tiro al piattello verso il nigeriano, che ha solo bisogno di giocare e soprattutto guarire alla spalla. Da lui, da Lozano, forse da Meret e Zielinski il Napoli dovrà ripartire nella prossima stagione. Di sicuro con un altro tecnico, si spera con un nuovo progetto tecnico. Idee chiare, un gruppo affamato, con Osimhen al centro.

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