Finalmente domenica si gioca. La Quantaware Napoli potrà farlo nel proprio palazzetto avendo incassato l’ok della Lega Pallavolo serie A sul filo di lana. Dopo che le Istituzioni cittadine si erano attivate riuscendo con il loro supporto ad assicurare le certificazioni necessarie per il rispetto delle regole burocratiche. L’avversario sarà la Shedirpharma Sorrento.
QUANTAWARE NAPOLI, LE PAROLE DEL DG MATANO
Sarà un palazzetto ancora una volta rinnovato con i colori della lega e non solo, nuove tribune a sedere e capienza a oltre 400 posti, il colpo d’occhio è fantastico, radioso il dg Francesco Matano: “E’ dal 28 di maggio, data della promozione che lo staff dirigenziale lavora quasi senza sosta, ci teniamo a dare un’immagine di Napoli nella pallavolo che sia lontana dagli stereotipi e dai luoghi comuni; ringrazio gli sponsor per aver creduto nel nostro progetto e le istituzioni per averci aiutato a far si che si possa giocare al Palasiani, che ormai sentiamo casa nostra e che abbiamo reso ancora più ospitale; c’è tanto da fare ancora, ma abbiamo una consapevolezza, che uniti ce la possiamo fare, chiediamo ora ai tanti appassionati di sostenerci nelle partite interne dove il pubblico rappresenta un fattore”.
La carica di coach Calabrese
Lo staff tecnico intanto prepara la gara nei dettagli, non lasciando nulla al caso, studio tattico e allenamenti tecno/tattici, con il tecnico della Quantaware Napoli Sergio Calabrese che carica l’ambiente: “Il salto di categoria tra la B e la A3 è importante, sarà importante vincere subito l’emozione del debutto e giocare contro qualsiasi avversario a viso aperto in modo sfrontato pur nel rispetto del valore dell’avversario. Questo è ancor più vero nelle partite casalinghe, sono certo che la squadra sotto questo aspetto si farà trovare pronta. Siamo un gruppo nuovo, ma è evidente che stiamo crescendo di settimana in settimana ;affronteremo Sorrento, società già esperta della categoria, che seppur rinnovata nei ranghi ha allestito un ottimo roster. Hanno un servizio temibile dovremo essere bravi a limitare questo aspetto con la ricezione, giocandoci poi le nostre carte negli altri fondamentali”.
