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Napoli, la riscossa parte dal Toro

Napoli, riparti dal Toro. La vittoria, dopo due sconfitte in fila, dopo la beffa a San Siro e la pessima esibizione all’Olimpico contro la Lazio. La sentenza-Juve arrivata dal Collegio di garanzia del Coni che restituisce il punto di penalizzazione e la partita da giocare con i bianconeri e anche un poco di dignità al grottesco pallone italiano, potrebbe essere la benzina emotiva per il rilancio degli azzurri, nonostante il quadro degli infortunati si aggiorna sempre più verso il peggio. Ma c’è da vincere  contro un Toro in estrema difficoltà e alla ricerca di punti, c’è da innervare la classifica, in attesa dell’incastro nel calendario per la sfida con i bianconeri.

NAPOLI CONTA GLI ASSENTI: LOZANO, KOU, MERTENS E OSIMHEN

Un quartetto che pesa, che metterebbe in difficoltà qualsiasi rosa, italiana ed europea. Se il messicano potrebbe provare il recupero all’ultimo istante perché con le contusioni nulla è scritto, è sicura l’assenza dei due attaccanti, che ne avranno ancora per qualche settimana e anche del difensore senegalese, che sarà rivalutato tra un a decina di giorni per valutare il suo infortunio muscolare. Assenze pesanti che costringeranno Gattuso a riproporre qualcuno che magari non avrebbe meritato la conferma dopo la disfatta dell’Olimpico. Politano, Maksimovic, solo per fare un paio di nomi. Per loro, la chance di ripartire, convincere di nuovo Gattuso. Valori aggiunti, non uomini in meno, come avvenuto con la Lazio.

FABIAN, RUI, DI LORENZO, LE SPINE AZZURRE

E’ il tris della disperazione per una fetta dei tifosi azzurri e anche del tecnico del Napoli. Lo spagnolo continua a deludere, a non rendere nè in fase di costruzione che di interdizione. Pochi tiri, poche idee, tanta lentezza e approssimazione. Gattuso prova a rilanciarlo, schierato anche a Roma dove forse sarebbe stato più utile Demme, anche lui affaticato ma di sicuro più utile contro il centrocampo laziale. Sugli esterni difensivi, andando oltre l’erroraccio di rui che ha spedito in porta la Lazio per la seconda marcatura, c’è da sottolineare l’andamento negativo, anche una qualità che non è al livello di una squadra che cerca di giocarsi un posto in Champions League. Si tratta di qualità, ovviamente non di impegno, assicurato a profusione dai due terzini. Ma per il salto in avanti servirebbero innesti dal mercato. L’Inter schiera Hakimi, il Milan vola con Theo Hernandez, la Juventus con il suo Cuadrado-Alex Sandro, senza citare gli atalantini Hateboer e Gosens, oppure Spinazzola e Karsdorp alla Roma. La differenza c’è, è evidente.

 

 

 

 

 

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