Napoli con le ali Lozano, Insigne e Politano. Le frecce di Gattuso, l’arma che nessuno ha in faretra in Serie A. Tredici gol in tre, il bottino per i soli parziali, ma le reti sono solo una parte, forse l’ultima parte da andare a esaminare. Lavoro tattico, ripiegamenti, ripartenze: il terzetto è ben composto, dentro ci sono tutte le qualità che servono al Napoli sia per giocare nella metà campo avversaria, sia per ripartire. Il rendimento del terzetto, soprattutto del ticket Lozano-Politano sull’out destro, dimostra che la scelta, dolorosa e sanguinante, di rinunciare a Callejon, era giusta, forse pure tardiva. Lo spagnolo è stato grande, uno dei grandi della storia recente del Napoli. Ma era il momento di cambiare.
NAPOLI, IL CHUCKY STRABILIA
Per il Napoli è stato un investimento a bilancio da 35 milioni di euro. E non poteva essere quel che è stato per svariati mesi, lento sulle gambe, goffo, senza mordente, senza quella scintilla, che si è accesa con il passaggio da Ancelotti a Gattuso. Prima la fatica, la preparazione che mancava, la fiducia. E dal via della nuova stagione, ecco il turbo-messicano Lozano (nella foto Ssc Napoli) cinque reti in campionato, una in Europa League, una lunga sequenza di assist e partite ribaltate con una giocata, uno scatto. L’uomo in più, in attesa di Osimhen.
LORENZO IL MAGNIFICO, TRA AZZURRO E ITALIA
Simbolo e capitano del Napoli, assieme a Donnarumma e Immobile il più forte calciatore italiano del momento. Insigne è nell’età della consapevolezza del talento, forse ha pure fatto meglio con Sarri (18 gol nella seconda stagione sarrista) ma ora è la figura barometro del Napoli, che tira fuori la squadra dalle secche, che segna reti decisive. Continuo, forte di gambe e pensiero. A giugno gli Europei, poi la Nations League, tra due anni esatti i Mondiali in Qatar. In due anni Lorenzo si gioca l’aggettivo adatto per inquadrare la sua carriera.
POLITANO, LA FRECCIA DI RINO
Cinque reti, il cambio di passo a partita in corso. Politano si è preso il Napoli, si è preso la stima di Gattuso e anche qualche tifoso che non credeva nelle sue potenzialità. Titolare, dentro nella ripresa: è quasi sempre decisivo, arma tattica con il sinistro che rientra e prende la porta spesso, molto spesso. Il balletto con Lozano per la maglia da titolare consente a Gattuso di avere sempre un esterno offensivo destro con la dinamite nelle gambe. Se continua così, anche il ct azzurro Mancini dovrà rivedere le sue scelte.