Editoriali

L’allarme Covid e il gioco all’italiana contro il Napoli

La decisione del Napoli di non recarsi a Torino per la sfida con la Juventus, grazie anche al diktat dell’Asl di Napoli è stata sicuramente quella più lucida, di buon senso.  L’allarme Covid è ai massimi livelli. I positivi nel calcio sono ormai un numero incalcolabile e aumentano di giorno in giorno. La Uefa ha rinviato la partita Islanda-Italia Under 21, prevista oggi per le 17.30 di oggi per le qualificazioni ai Campionati Europei di categoria, dopo la positività di quattro calciatori azzurri (Bastoni, Carnesecchi, Gabbia e Plizzari). Il rinvio è’ stato preso su disposizione delle autorità islandesi che hanno imposto alla delegazione azzurra la quarantena, da eseguire in Italia. Anche l’Inter è a quota cinque e anche il Milan ha tanti positivi con Ibra appena guarito.  Insomma, un caos in piena regola che sta mettendo alle corde la credibilità del calcio e sta facendo vacillare tutti i protocolli. Documenti, norme, che ormai sono carta straccia davanti alle leggi dello Stato e soprattutto rispetto all’intensità del virus. Intanto, la decisione sullo 0-3 del Giudice sportivo è attesa per mercoledì prossimo.

L’ALLARME COVID-19 E IL NAPOLI NEL MIRINO 

C’è un mare magnum di pareri, di ex direttori di giornale che fanno la morale e hanno sicuramente qualche simpatia juventina e si immolano al dio calcio e ai suoi affari. Opinionisti in serie, che non fanno fatica a schierarsi contro gli azzurri, rei di non aver rispettato il famoso protocollo, che impone alle squadre di giocare, se a disposizione ci sono almeno 13 calciatori, compreso un portiere. Una pletora di soldati assoldati per colpire il Napoli cattivo, reo di aver fatto il furbo, di aver contattato l’Asl e trovato la scappatoia.

C’è un unico refrain: “Il Napoli avrebbe dovuto rispettare il protocollo. C’è una legge, approvata dal governo che deve essere rispettata. Il calcio è la terza industria del Paese, non può fermarsi etc etc”. Parole che possono avere un senso, ma davanti alla salute e al moltiplicarsi dei casi in ogni Regione diventano una canzoncina poco orecchiabile, fastidiosa. L’Islanda, spingendo l’Uefa a rinviare la partita con l?italia, ha mostrato buonsenso come il Napoli e le Asl napoletane. Ogni giorno e in tutti gli sport si contano positivi. La pallanuoto ha deciso di fermarsi dopo il focolaio alla Telimar Palermo. Anche nel calcio a cinque è stata rinviata una partita di serie A, Insomma, senza cambiamenti nel protocollo o nel calendario, sembra difficile continuare.

DE LUCA CONTRO LA JUVENTUS: DICHIARAZIONE PENOSA

“I giocatori – ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo de Luca –  dal punto di vista della sanità sono sottoposti alle stesse regole di tutti i cittadini italiani. E dunque il Napoli non parte perché messo in quarantena dalle Asl. La Juventus, per bocca del presidente Andrea Agnelli, fa una dichiarazione penosa, imbarazzante. ‘Siccome c’è un protocollo, noi andremo allo stadio’, hanno dichiarato. Il presidente della Juve è un uomo appassionato, oltre che di palle e palloni, anche di filosofia. Mi ricordo di ricordargli ciò che diceva Schopenauer: la gloria bisogna conquistarla, l’onore basta non perderlo. Se io mi fossi comportato così sentirei di aver perduto il mio onore sportivo”

STRALI ANCHE CONTRO LA FEDERAZIONE

“Persino il commissario tecnico della Nazionale si è lasciato andare ad un’esternazione che poteva risparmiarmi. Con molta simpatia dico che ognuno deve fare il suo mestiere. Se ogni federazione di qualsiasi settore chiedesse procedure in deroga, a questo punto sciogliamo il Ministero della Salute e le ASL, questa sarebbe la conseguenza logica. Io capisco tutti i problemi. Capisco che il mondo del calcio coinvolge tanti grandi interessi economici. Ma deve essere un punto limite, oltre il quale lo sport non è più sport.

Allora non parlate più di valori sportivi, chi non ha lealtà e onore non può parlare di sport. E’ una precisazione doverosa visto che non sono arrivati neanche i ringraziamenti alle ASL e al Napoli perché abbiamo evitato di contagiare Ronaldo. C’è già stata l’esperienza del Genoa. Immaginate se il Napoli avesse fatto lo stesso: andiamo lì, giochiamo e poi magari una settimana dopo Ronaldo positivo. Avremmo conquistato i titoli del New York Times”. Polemiche a non finire. L’unica cosa certa è che l’allarme Covid nel calcio e nello sport sta condizionando calendari e alzando i toni dello scontro.

 

 

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