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Jacopo Leandri e le giovani calciatrici: “Le ragazze devono essere libere di esprimersi”

Jacopo Leandri

Jacopo Leandri cT della Nazionale Under 16 e Under 23 Femminile, nonché responsabile dello scouting per le nazionali giovanili femminile, è intervenuto nel corso di Goal Position, programma in onda sulle frequenze di Radio Amore Campania. Dall’intervista traspare tutta la sua passione per il lavoro con i settori giovanili al femminile.

“Ho allenato l’Under 23 – ha detto Leandri  – collaboro anche con la Nazionale Maggiore. Cerco di fare un calcio basato sui principi e non sugli schemi penso che al femminile sia più facile anche perché le ragazze le reputo più intelligenti dal punto di vista calcistico. Nel senso che puoi chiedere alle ragazze, rispetto che ai maschi, molte più cose nello stesso momento. Che non è uno stereotipo o un modo di dire, ma è la verità. Quindi, cerco di fare un calcio basato sui principi e lasciare libera interpretazione alle ragazze di potersi esprimere. Questo diciamo i principi fondamentali di quello che è la mia interpretazione di calcio, che ritengo anche migliore per le ragazze a prescindere dalle categorie”.

Le giovani leve che aspirano ad indossare la maglia della Nazionale devono eccellere in diversi criteri?

“Sono in rapporti strettissimi con mister Sandreani, scouting delle nazionali maschili, negli ultimi due anni, da quando gestisco io la parte femminile, abbiamo cercato di unificare i criteri. Quindi la metodologia, che diamo agli osservatori e a tutti i tecnici è la stessa. Ci basiamo su cinque caratteristiche di scelta che sono: tecnica – intelligenza calcistica – personalità – speed (le fibre bianche e veloci) – la struttura (TIPS). Sicuramente, almeno in una di queste caratteristiche la giocatrice deve eccellere.  Questa è la stessa metodologia portata anni fa da mister Viscidi, che è il coordinatore, implementata da mister Sandreani e adesso unificata anche al mondo femminile”.

JACOPO LEANDRI E IL CRITERIO DELLE SCELTE

E sulle differenze di convocazione tra il calcio femminile e il calcio maschile ecco che Jacopo Leandri spiega anche come avvengono le modalità di paragone con l’estero: “Dipende come l’interpreti. Nel senso che questi voti, si danno dei voti da 0 a 10, la differenza che si fa ai club alla Nazionale, la differenza è qui. Noi diamo i voti rispetto l’internazionale. Chi è il migliore attaccante del mondo? Alex Morgan. Sulla tecnica prende un 8 pieno secondo me. E noi la paragoniamo alle nostre Bonansea, Girelli, e quindi la difficoltà è nell’avere il parametro internazionale. Sul maschile ce l’hanno in parecchi”.

E se negli ultimi anni la Nazionale maschile era chiamata ItalJuve per il gran numero di giocatori provenienti dal club bianconero, anche la Nazionale maggiore Femminile vede un gran numero di giocatrici che provengono dalla Juventus, ma questo non vale per le nazionali giovanili femminili. “Qui c’è da diversificare quella che è la Nazionale Maggiore e la Nazionale giovanile. Nel primo caso abbiamo una ItalJuve anche noi, perché otto o nove giocatrici sono della Juventus.

Sulle giovanili obiettivamente anche qui abbiamo creato un percorso d’ingresso alle Nazionali, in particolare parlo della mia, l’Under 16. Ci sono 50 centri federali dove c’è un responsabile che si correla a me direttamente o alla mia seconda Viviana Schiavi. Riusciamo a monitorare almeno 2500/3000 ragazze di tutte le società. Il mio capitano in Under 16 l’anno scorso giocava nel Delfino Flacco Porto, una ragazza del 2004,. Giocava nel campionato maschile, insieme ai ragazzi, con un anno in più di lei. Questo secondo me è un grande successo del sistema, esser riusciti ad andare a trovare questa ragazza che giocava in un campionato maschile. Per me è motivo di grande orgoglio”. 

IL PROGETTO DELLA FEDERAZIONE

E sulla collaborazione tra i club e i responsabili della Nazionale per far in modo che le giovani giocatrici possono arrivar pronte in Nazionale, il CT Jacopo Leandri spiega anche il progetto della Federazione: “Cinquanta centri federali dove si raggruppano 25 ragazze che fanno un percorso di due anni. Poi le più pronte vanno a far parte della selezione territoriale, ma quelle non ancora pronte rimangono all’interno dei centri federali a proseguire il percorso. In più proprio da quest’anno, nonostante il Covid-19 ci abbia un po’ frenato, sono state create le aree di sviluppo territoriale, dove gli staff federali non stanno solo all’interno del centro federale, ma fanno un allenamento con le società”.

Infine Leandri dà anche i numeri degli ultimi anni, che vedono un incremento stratosferico delle nuove giocatrici integrate nei campionati Under 15 e Under 17: “Attualmente ci sono 33.000 tesserate In Italia, tra giovani e senior, però negli ultimi tre anni abbiamo un trend di 45% in più di nuove tesserate. Quest’anno c’erano 200 iscritte al campionato Under 15 Nazionale e 100 all’Under 17. Tre anni fa erano 25 Under 15 e 15 Under 17”.

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