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Pamela Conti e il sogno mondiale: “Vorrei portarci il mio Venezuela”

Pamela Conti, ct della Nazionale Femminile del Venezuela è intervenuta durante la trasmissione Goal Position in onda su Radio Amore dove ha parlato della sua storia e della scelta di andare oltreoceano ad allenare. “È difficile da spiegare. È stata una scelta difficile da prendere. Ringrazio Dio di stare in questo posto complicato, ma affascinante”.

PAMELA CONTI E IL SUO VENEZUELA

E sul Covid-19 che sta attanagliando la nazione sudamericana, portando via anche il presidente della Federazione calcio ha dichiarato: “È da un anno che purtroppo non risuciamo a lavorare. Per colpa del virus è morto anche il presidente Jesús Berardinelli ad agosto. È stata una tragedia. Adesso siamo in Federazione con un vicario messo dalla FIFA in attesa delle nuovi elezioni, che si svolgeranno ad aprile per il nuovo presidente.

Abbiamo anche il paese chiuso per la questione Covid. È anche difficile iniziare a lavorare, soprattutto per me che ho chiesto, appunto, di non scendere in campo, perché mettere a rischio la salute di tante giocatrici che vengono dal Brasile, Colombia, Cile, Stati Uniti, Spagna e rischiare di contagiarle non mi sembrava corretto. Noi l’anno scorso avevamo un torneo in Turchia, siamo arrivate a Roma e non ci hanno fatto partire, mentre le altre giocatrici che arrivavano dal Venezuela per Istanbul sono arrivate lì e sono state costrette a tornare indietro. Raccontarlo sembra un film, però è cosi”.

PAMELA CONTI E I SUOI VALORI: RISPETTO, SINCERITA’ E UMILTA’

Sui valori che da sempre la contraddistinguono non ha dubbi: “Per me le tre cose fondamentali nella vita e nello sport sono il rispetto, la sincerità e l’umiltà. Sapere che c’è ancora tanto da imparare e non pensare di essere mai arrivata anche quando sei in alto.  Per me lavorare con il Venezuela, un paese in difficoltà in questo momento, e vedere le ragazze che ti danno quell’amore, ti danno anche quello che non hanno mi riempie di orgoglio”.

IL MODULO PREFERITO: 4-2-3-1

Sono tanti i moduli che sperimentano gli allenatori di questa generazione, ma lei è fedele al 4-2-3-1 anche se si basa sulle ragazze che in quel momento ha a disposizione. “Preferisco il 4-2-3-1 – ha spiegato Pamela Conti – . È normale che ci debba essere una base, devi studiare, devi avere le tue idee, la tua convinzione di gioco ed è giusto. Ma in base ai giocatori devi adattarti. Io ho sempre giocato con il 4-3-3, è quello che preferisco, ma con il Venezuela giocando con il 4-3-3 toglierei una delle più forti, quindi preferisco cambiare sistema e adattarlo alla squadra. Nel 4-2-3-1 se fossi ancora giocatrice giocherei dietro alla punta, il classico numero 10. Adesso ho una grandissima giocatrice, Deyna Castellanos, dell’Atletico Madrid, e quindi ben venga un numero 10 come lei”.

 

NELLE DONNE SCUDETTO ALLA JUVE, INTER TRA GLI UOMINI

L’allenatrice della Nazionale venezuelana si sofferma anche sul campionato italiano femminile. Lo scudetto lo vincerà la Juventus perché è una squadra molto più completa rispetto a tutte le altre e anche perché ha fatto 12 vittorie consecutive e sarà difficile che possa perdere questo titolo. Per il maschile spero l’Inter da interista”.

Infine Pamela Conti, che ha giocato in Italia, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Russia, non ha dubbi sulla sua erede e incorona Manuela Giugliano, centrocampista in forza alla Roma, ma lancia anche un messaggio alle giocatrici: “Adesso che finalmente il calcio è più visto e più seguito, non montatevi la testa perché dobbiamo continuare a lavorare. Abbiamo fatto, veramente, ancora troppo poco per restare in alto”.

 

 

 

 

 

 

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