Come al solito si decide di non decidere. Ma stavolta si gioca sulla salute di atleti e famiglie. Mentre si attende l’altro giro di nuovi tamponi al Napoli, in Lega calcio oggi si prenderà la decisione se rinviare Genoa-Torino. Incredibilmente non si è ancora stabilito che una squadra con almeno 12 calciatori positivi non possa scendere in campo tra una manciata di ore, appellandosi a una norma dell’Uefa secondo cui con 12 atleti e almeno un portiere si possa giocare, pena la sconfitta a tavolino. L’Uefa, per intenderci, ha acconsentito che il Napoli lo scorso 8 agosto andasse a giocare in Catalogna, con il Barcellona, per gli ottavi di finale di Champions League mentre la regione spagnola produceva circa mille contagiato al giorno. Appunto, una follia.
IL (FOLLE) MANCATO RINVIO DI GENOA-TORINO CHE TOCCA IL NAPOLI
E la vicenda di Genoa-Torino ovviamente tocca in prima persona il Napoli, che ha affrontato domenica scorsa i liguri con sette positivi in campo. Il secondo giro di tamponi al Napoli potrebbe, in caso di ripetuta negatività, risolvere un caso spinoso per Lega di Serie A e Figc. Consentendo che Juventus-Napoli venga giocata domenica sera. Ma attenzione: è solo un rimando. Si potranno verificare altri casi simili a Genoa-Napoli, con positivi che sbucano fuori entro poche ore dal precedente test negativo.
E’ la natura subdola del Covid-19 che impone cautela, prevenzione e scelte decise. Per esempio, rivedendo il protocollo sanitario da poco rivisitato dal Cts, secondo cui possono bastare i tamponi effettuati a 48 ore da una partita. La soluzione precedente, ovvero atleti testati ogni quattro giorni, era il nemico numero uno per le società (sarebbero sinora costati alla Serie A complessivamente 6,5 milioni di euro) e di conseguenza alla Lega di A e anche alla Figc.
Ma qualcuno si è preso la briga di chiederlo agli atleti? Atleti uguale persone, persone con famiglie, figli, anziani in casa. Un rischio continuo, H24, di contagiarsi. Non sarebbe quindi il caso di tornare a una serie di tamponi ravvicinati? Oppure, con coraggio e visione, il calcio italiano spieghi a pay per view e sponsor, magari con un piccolo aiuto economico, che questa stagione anomala va condotta in porto con soluzioni anomale. I playoff e playout, per esempio, con meno partite di campionato e più margini di tempo per assorbire i casi di Covid-19. .Senza riunioni fiume per decisioni su una singola situazione. Per evitare casi assurdi come Genoa-Torino, ma sarebbe da irresponsabili anche far disputare Juventus-Napoli.