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Spalletti: “Onoreremo chi ci ama, a centrocampo occorrerà palleggio”

Il tecnico azzurro parla alla vigilia della sfida con i nerazzurri e tocca diversi argomenti da Koulibaly alla fase tattica"

Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida con l’Inter. Il tecnico, ex della squadra nerazzurra, ha analizzato l’importanza della partita.

LUCIANO SPALLETTI E L’IMPIEGO DI KOULIBALY

“Mi sembra irrispettoso verso chi dovrebbe fargli posto.. Koulibaly è un giocatore differente, non parlo solo di calcio, basta guardare quello che ha fatto in finale. La prima cosa dopo aver vinto è stata salutare gli avversari, chi ha sbagliato il rigore. Parlo dello spessore dell’uomo prima che del calciatore, per noi è differente ma c’è bisogno di tener presente il rispetto verso chi ha giocato. Questo favorisce le mie scelte, ma aspetto domani per dire le formazioni”.

GARA SCUDETTO

“Bisogna sempre precisare che l’obiettivo dichiarato è mettersi dietro alcune più forti, rientrare in Champions, ma sappiamo che vincendo questa partita potremmo essere catapultati verso un altro obiettivo. E’ una figata, ci ha fatto passare una settimana col sorriso, anche mentre dormivamo. E’ la situazione che amiamo vivere”.

INFORTUNI, COVID E LA TEMPESTA PASSATA

“In quel momento di difficoltà siamo rimasti sul lavoro da fare, sul comportamento da temere, prendendo più punti possibili ma tutto dipende dal lavoro di ogni giorno che mette sempre in palio qualcosa verso le partite. Abbiamo una rosa che anche cambiando elementi sanno cosa fare, anche durante la settimana della Juventus, quando tutti parlavano di rinviarla, loro avevano il desiderio di giocarla e hanno fatto un grande risultato. Sono tranquillo, io vengo di conseguenza, è un gruppo fantastico che ha raccolto meno di quanto meritava”.

LA RIVINCITA DI SPALLETTI

“Io non ne ho, vado dietro il mio modo di lavorare, devo essere fortunato nel trovare giocatore che le pensano come me e mi fanno fare bella figura. E’ una gara importante, equivale al tempo impiegato precedentemente ed ai sacrifici fatti per arrivare a giocarla, sin dalla fatica di Dimaro e le giocate di Castel di Sangro e quel lavoro torna utile. Le carriere di tutti dipendono da queste gare qui, ci teniamo tantissimo e per me non sarà una rivalsa, lì ho lasciato calciatori che so quanto mi stimano”.

LA DIFFERENZA TRA INTER E NAPOLI

“Loro sono gli amministratori del condominio, sono attrezzatissimi, i campioni in carica, li troveremo arrabbiati per il derby, furiosi, come le squadre di razza che odiano perdere. Noi li rispettiamo, ma non cambia il nostro atteggiamento. Alla squadra ho detto dovevamo giocare col Venezia come se fosse l’Inter, ora dovremo giocare con l’Inter come fosse il Venezia, il nostro atteggiamento non deve cambiare, con rispetto verso chi ci ama e che ci sosterrà. Possiamo perdere, ma non possiamo tradire i nostri comportamenti. Loro hanno caratteristiche in cui sono più forti, ma noi in altre siamo più forti, bisognerà vedere chi porterà il discorso nelle proprie caratteristiche”.

LA GARA DI ANDATA

“Dopo il 2-1 prendemmo questo 3-1 in contropiede, fece venir fuori la differenza, abbiamo perso qualche palla di troppo, la squadra non è riuscita a portare il discorso sulla sua caratteristiche. Se con l’Inter la metti sulle seconde palle e i contrasti vincono loro, ne hanno di più di noi di fisicità, se si gioca tecnicamente si arginano le vampate dei loro giocatori sugli esterni. Lì gestimmo meno bene il pallone”.

“Serve quella calma che ci fa esprimere la qualità che abbiamo, noi siamo feroci fino ad un certo punto perché non abbiamo quelle caratteristiche. L’Inter lo è più di noi, ti arriva addosso con più forza. Hanno diversi di grande livello, come noi, dopo l’1-0 perdemmo troppi palloni, noi abbiamo analizzato quella partita, mica solo il derby, passa tutto dalla nostra capacità di evidenziare le nostre qualità, le nostre caratteristiche, ovvero gestire la palla, fare possesso e poi andare dietro la linea difensiva! Loro aggressivi e cattivi? Noi calmi e forti, serve equilibrio, testa accesa sempre. Noi ci chiamiamo Napoli non a caso, ma perché serve creatività e qualità superiore alla media e parlo anche della città, riportiamola dentro al campo!”.

LA CAZZIMMA

“Quello è riconosciuto, un termine napoletano che rende bene l’idea, ce ne sono diversi, serve anche quella, il livello di personalità, a chi ci ama dobbiamo rendere qualcosa. Sapere che c’è lo stadio pieno per le possibilità ci porta la responsabilità di dimostrare di meritare il sostegno, in questi periodi siamo in difficoltà per il Covid, nessuno fa niente, ma la società ci ha pensato e ADL ha abbassato drasticamente i prezzi ed ha fatto qualcosa venendo incontro alla gente, c’è chi non può comprarli e sono convinto che è una scelta giusta per riaggregare il nostro entusiasmo ed anche in gare in cui ci sarà più gente”.

I CINQUE CAMBI

“E’ un vantaggio in più, l’obiettivo è sempre di essere il miglior Napoli al di là di chi c’è, se ne abbiamo di più con 5-6-7 soluzioni per fare 5 cambi di livello ci aiuta ad essere forti”.

IL PALLEGGIO A CENTROCAMPO

“Da tutte le parti, se rubi palla hai un’occasione, all’andata prima di fare gol Zielinski sradica palla e si ritrova l’occasione del gol. Quando inizia l’azione sugli esterni, se prendono velocità i loro esterni… bisogna difendere in un certo modo, poi salgono 5-6 elementi a saltare in area e diventa un altro momento importante,  bisogna eludere la loro fisicità quando avremo palla noi”.

 

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