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Spalletti: “Non pensiamo ad infortuni, possiamo giocarcela con il Milan”

L'allenatore fa la conta dell'emergenza ma non si abbatte: "Abbiamo 16-17 giocatori e scenderemo in campo con l'obiettivo dei tre punti"

Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida con il Milan. Una partita caratterizzata da numerosi infortuni. Sia da una parte che dall’altra.

SPALLETTI E L’EMERGENZA INFORTUNI

Possiamo vincere la partita con quelli che abbiamo a disposizione, la giochiamo con l’obiettivo di portare a casa i tre punti”. La dobbiamo un po’ smettere pure noi. Non accetto il giochino degli infortuni e di chi manca. In questi momenti c’è bisogno di esempi, di far parlare gli esempi, c’è bisogno di corse, coraggio, soluzioni. Domani abbiamo a disposizione 16-17 calciatori della rosa, per cui bastano per andare a giocare le partite contro chiunque. Noi andiamo col necessario che serve, poi è chiaro che vogliamo essere ambiziosi e dipende da noi, ottenere certe cose poi qualche volte può non dipendere da noi perché succedono delle cose ma il comportamento da avere è chiaro anche se il calcio a volte è talmente drammatico che in un episodio di gara ti annulla tutto il lavoro settimanale ma quello girerà una volta a favore ed una volta contro”.

IL RITORNO IN PANCHINA

So bene che ho creato problemi ai giocatori facendomi espellere, io non posso fare a meno di loro, quando manca qualcuno sono in difficoltà ed a disagio, li voglio tutti vicini, e so quanto è importante la presenza di ognuno. Io non ho fatto la cosa giusta ed ho penalizzato la squadra in queste due partite e la responsabilità delle due sconfitte è mia e non succederà più perché sono stato male a vederla da fuori”.

L’ADDIO DI MANOLAS E LA CARENZA DI CENTRALI

“La storia di Manolas – ha sottplineato Spalletti –  riguarda il rapporto tra lui e la società, è con quelli che ci sono che possiamo ambire a vincere la partita, io quindi di Manolas non ne parlo. Averlo visto felice alla presentazione dell’Olympiacos mi fa piacere per lui, per il resto noi abbiamo delle necessità per le insidie che ti possono accadere. Le osservazioni che fate voi figuriamoci se non le facciamo noi, ora il mercato è chiuso ed il gruppo a disposizione per ora è questo”. Sì, ma non devo fare questi ragionamenti qui, a me la rosa piace in tutti i petali ma se la asciughi qualcosa manca (ride, ndr) e va ricomposta”.

LA SFIDA CON IL MILAN

Mi aspetto – spiega Spalletti —  la squadra che ho visto in questi due anni, col lavoro fatto da Pioli, con un modo di stare in campo chiaro così come le scelte dei singoli campioni che ha a disposizione. Io non voglio giocare contro squadre in difficoltà, ma contro squadre forti, perché il Napoli è una squadra che può giocare contro squadre forti, non ho bisogno di peggiorare gli altri per esibire la mia forza. Noi domani dobbiamo giocare da squadra forte, viva, il Vesuvio non deve essere una cartolina ma dobbiamo averlo dentro di noi per fare quello di cui abbiamo bisogno”

LE DICHIARAZIONI DI INSIGNE

“Solo un allenatore – insiste Spalletti – che ha perso il senno potrebbe rinunciare ad uno con le sue qualità, lui è un buon capitano di una squadra, non deve essere mai presa come il massimo possibile perché ogni occasione può essere quella giusta per diventare più forti. Mi è sembrato dall’inizio – ha aggiunto Spalletti –  in linea con la figura che immaginavo da fuori. Lui è un calciatore che ha un cuore, anche se voleva giocare dall’inizio e se lo aspettavo, ci sono io poi che commetto un errore e gli chiedo 70 minuti. Nella sua disponibilità io me ne sono un po’ approfittato, è una sua qualità esserci e aiutare però io dovevo valutare anche se c’erano valutazioni che portavano a poter fare quei 70 minuti come li vuole fare lui, ma ci ho messo del mio ed ha fatto una figura al di sotto delle sue potenzialità”

LA GESTIONE DELLA PALLA

“Abbiamo perso qualche palla di troppo che è costata corse, metri, equilibrio, l’ultima è stata la partita in cui abbiamo perso più palloni questa stagione, possiamo mettercela come causa e va tenuto in mente il pallone perso o il contrasto perso perché poi un gol può essere frutto di un singolo errore ma le partite perse sono la somma di tutti i nostri errori. Non si perde mai per un singolo episodio, ma sempre per l’atteggiamento di tutti”.

 

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