Editoriali

Spalletti, il Milan, gli opinionisti e l’ambiente malsano

Una vittoria quella contro la Lazio che ha ridato voce ai difensori a oltranza che non ammettono critiche alla squadra

Una vittoria convincente all’Olimpico. Dopo un primo tempo da schiaffi, in cui il Napoli ha rischiato tantissimo.  Ha rischiato anche di capitolare. Poi, è passato in vantaggio con un gol capolavoro di Insigne, il pareggio inaspettato di Pedro a due minuti dal termine ha fatto sacramentare anche il tifoso meno attaccato alla squadra. Il colpo da biliardo di Fabian Ruiz ha rimesso tutto a posto: ha dato un senso alla sfida di domenica sera al Maradona contro il Milan. In cattedra, chiamati ad agire da una dichiarazione di Spalletti a dir poco inusuale, i soliti opinionisti che rilevano un ambiente malsano intorno al Napoli. Fin qui nulla di trascendentale, ormai da anni si assiste ai difensori ad oltranza, quelli che sperano magari un giorno di vestire la casacca azzurra.

Quelli che non ammettono critiche, quelli che invitano anche i giornalisti a tifare. Quelli, insomma, che dicono: “A Napoli non si può mai vincere nulla per le troppe critiche”. Peccato, però, che chi critica a giusta ragione o a torto, non vada in campo. Le critiche su una squadra che ha dimostrato scarso carattere in alcune partite ci stanno tutte. Ed è da anni che si dice che il Napoli pecca nelle partite più importanti. Normale per una squadra che ha vinto poco o nulla e non è quindi abituata a lottare per grandi traguardi. Nulla, quindi, di malsano: in tutte le grandi metropoli il calcio è motivo di discussione.

SPALLETTI E IL CARATTERE DELLA SQUADRA

Più volte è stato lo stesso allenatore a pungolare i suoi giocatori. I più attenti, e non quelli accecati dal tifo, lo avranno rilevato. Solo che adesso bisogna stare “tutti uniti” e anche se le cose non vanno bene (come nel primo tempo all’Olimpico) Ora il tecnico, da bravo stratega, ha iniziato ad attaccare. Ha difeso la squadra in un momento delicato della serie A. Ci permettiamo di dire che ora serve proprio la continuità, con prestazione di carattere e non una reazione isolata. Che la vittoria dell’Olimpico, quindi, diventi un trampolino di lancio per le vittoria, i successi più importanti.  Una volata di 11 partite che sia un degno prosieguo della vittoria maturata contro la Lazio. Altrimenti sarà tutto inutile e i cantori dovranno ritornare ad accusare i poteri forti.

 

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