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Spalletti: “Con la Fiorentina serve un Napoli tosto”

Spalletti

Una ostacolo probante che servirà a misurare le ambizioni del Napoli. Contro la Fiorentina, sarà davvero dura perché la squadra di Italiano è attrezzata per disputare un grande campionato. Firenze, storicamente, è una trasferta insidiosa. Luciano Spalletti lo sa  e tiene sulla corda. Confida anche in Insigne, vero mattatore contro i Viola: Nove gol in 17 partite, la vittima preferita del Magnifico. Ecco le parole della vigilia del tecnico di Certaldo:

Come ha preparato la partita, più sulla testa o le gambe? “Prima di ogni partita si toccano tutti i tasti, si analizza ciò che è successo e poi si analizzano le due fasi degli avversari dando delle indicazioni. E’ chiaro che sono delle sintesi perché c’è poco tempo, ma abbiamo una nostra identità e bastano poche indicazioni”.

E’ la partita più indicativa e l’ostacolo più difficile visto il livello dell’avversario e dopo il primo ko stagionale? “In ogni partita non si deve mai dare per nulla per scontato. Ad esempio con lo Spartak s’è passati dal pieno dominio della gara e dopo un episodio subirla totalmente, si parla della forza di una squadra ma contano le interpretazioni all’interno degli episodi.

La Fiorentina è una grande squadra, per me era più una sorpresa negli anni scorsi non essere nelle posizioni importanti, anche perché ha una storia importante determinata dalla passione dei tifosi ed i risultati precedenti. Ora è allenata molto bene, Italiano ha fatto vedere di saper fare questo lavoro, s’è imposto subito in una piazza difficile, un conto è lo Spezia, un altro la Fiorentina, quindi servirà la forza del Napoli nella sua totalità”.

Miglior allenatore del mese per la Lega per spettacolo ed efficacia del suo Napoli. “Bisogna portarlo negli spogliatoi, non posso tenerlo io se le qualità sono queste (ride, ndr). Lo condivido con la squadra, la società e tutti quelli che lavorano che mi fanno trovare la roba piegata ed asciutta, c’è sempre una seconda squadra dietro”.

Grande mezz’ora, sprecando 3-4 palle gol, poi l’altra faccia: si allena l’istinto del killer? “In fondo al campionato ci arriva chi ha saputo gestire episodi ed atteggiamenti, come una reazione, una deviazione, farsi trovare pronti. Ad esempio complimenti ad Osimhen che dopo quell’episodio non ho trovato altri atteggiamenti, ha capito il comportamento sbagliato, poi è chiaro che farsi trovare nel posto giusto lo si può allenare ma è più l’istinto. A lui piace più rincorrere la palla però che capire dove può arrivare”.

Ha fatto i complimenti ad Italiano, cosa direbbe di Spalletti che ha portato subito il Napoli in vetta? “Ho allenato qualche piazza importante, quando inizi non sai che indirizzo prendi, io ho una squadra che anche negli anni precedenti ha fatto bene, per dei periodi sì ed altri no magari, ma ha lavorato e sa il comportamento di una big, la Fiorentina bisogna considerare da dove viene e Italiano ha insegnato in poco tempo. La Fiorentina vedrete viene addosso forte, ti sfida, ha vinto 4 partite, tante fuori, gli ho visto fare un primo tempo contro l’Inter, dove ha perso, ma perfetto, da grande squadra”.

Ghoulam verrà convocato? Come sta? “Viene con noi, poi che devo dire, che sta bene? Sta bene, altrimenti lo lasciavo a casa”.

E’ regolare un torneo con la Coppa d’Africa che le toglierà 4 o 5 giocatori? “Sono d’accordo sulla problematica ma c’è già una partita aperta di De Laurentiis e sono al suo fianco. Io non spendo soldi, lui sì ed ha ragione quando dice che le nazionali devastano le potenzialità dei club. Dovremo gestire la stagione, i ragionamenti ne sono diversi, ma siamo convinti avendo fatto dei calcoli, di poter combattere contro tutti”.

Ha chiare le gerarchie per la porta o ci sarà un dualismo? “Sono due portieri forti, l’ho già detto, quando ce n’è uno si fa posto, ma due portieri non possono giocare e si penalizza più dei propri demeriti chi non viene scelto. Anche per loro ci saranno dei momenti di condizione che sale o scende e valuterò. Quello che faranno mi darà le indicazioni, sono due portieri fortissimi”.

Mertens come sta? Quando potrà giocare? “Mertens sta a posto, a volte si fanno valutazioni, avrei voluto farlo giocare nell’ultima partita, ma lo scorrimento della gara ti ribalta i calcoli ed è venuta fuori una gara diversa in cui ho usato altri calciatori che non avrei voluto usare per riprendere il risultato. E’ a disposizione, e lo possiamo usare”.

Dice di saper leggere i momenti, la Fiorentina presserà alta, come migliorare l’uso di Osimhen? “Ci sono sempre delle vie d’uscita quando gli avversari ti creano dei problemi. Serve personalità, coraggio di affrontarli. Senza andare a cercare alibi. Non bisogna dare la colpa ad altri, se loro ci vengono addosso noi bisogna giocare palla con ancora più velocità e precisione e capire davanti quando aiutare dietro perché può non esserci spazio per il pallone preciso, quindi venire incontro e reggere fisicamente l’avversario. Dopo uno scarico, è un’altra cosa, ma fino a quando la palla non è sull’attaccante che la protegge, metterla nello spazio pulita è più difficile”.

Koulibaly ha detto che forse la testa era alla Fiorentina, è un limite? “Secondo me non abbiamo fatto calcoli, i miei sono stati ribaltati ma erano fatti prima quando non si giocava. Non bisogna pensare alle gare successive. Mettendo meno in quella in corso, ma il risultato non condiziona niente. La Fiorentina restava forte anche con una nostra vittoria mentre tutti ora cercano una rottura dell’incantesimo del Napoli. Non parliamo della strada di cappuccetto rosso, ma se siamo forti o no e giocheremo contro una squadra che ti monta addosso, in un Franchi pieno mi dicono”.

Foto Ssc Napoli

 

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