Luciano Spalletti, alla vigilia dell’esordio in Champions con il Liverpool, spiega di aver avuto un incidente: “Ho avuto un incidente domenica mattina mentre venivo al centro per Sirigu e Demme. E’ stata riscontrata la frattura della clavicola, poi tramite i medici ci siamo messi in contatto col nostro riferimento Castagna, a Milano sono stati gentilissimi. 7 ore di viaggio, alle 4 mi hanno atteso, hanno fatto ulteriori accertamenti, alle 11 hanno trovato uno spazio per operarmi, sono uscito alle 3 e mi hanno dimesso alle 7.
Tramite un amico sono tornato a Castel Volturno stanotte, è tutto ok, ho saltato solo l’allenamento di ieri, ma ho il mio capitano qui per appoggiarmi (ride, ndr). Ringrazio anche la talpa di Castel Volturno che ha diffuso la notizia, ce ne sono in ogni centro e c’è anche qui. C’è chi vive per queste cose qui altrimenti non ha spazio sui giornali”.
Sono passati 3 anni, era il tuo esordio col Liverpool. Ora hai la fascia, ma quale convinzione?
“Dopo due anni di assenze è importante tornare a giocare questa competizione, ma anche per la società, i tifosi, la affrontiamo con grande voglia, determinazione, per fare una grande partita contro una grande squadra e spinti dal nostro pubblico. Cercheremo di metterli in difficoltà”.
Sull’esperienza nella competizione.
“Anche io non ho tantissima esperienza nella competizione, ma è bello confrontarsi con questa grande squadra, abbiamo avuto pochi giorni per prepararla ma abbiamo grande voglia di dimostrare che possiamo starci. Scenderemo in campo senza timori, senza essere rinunciatari altrimenti loro lo percepiscono e sono capaci di schiacciarti. Scenderemo in campo con coraggio e personalità anche se non abbiamo grande esperienza nella competizione”.
Il giornalista georgiano chiede del rapporto con Kvaratskhelia
“Appena firmato con noi gli ho scritto un messaggio di benvenuto, che lo aspettavamo in squadra. Io festeggio con tutti, in questo momento è sotto l’occhio di tutti perché è partito molto bene, speriamo di farlo anche domani”.
Il Napoli riuscì a battere il Liverpool campione in carica, significa che si può fare? Puoi trasmetterlo ai compagni?
“Sicuramente, saremo 11 come loro, due gambe e due braccia come loro, poi ci confronteremo, sono grandi campioni ma con le nostre qualità ed il nostro entusiasmo possiamo metterli in difficoltà”.
Avete chiuso l’ultimo campionato con la miglior difesa, che esame è una squadra come il Liverpool?
“Hanno grandi individualità, dovremo stare attenti dietro, ma è un lavoro difensivo di tutta la squadra, parte dagli attaccanti il lavoro difensivo. Loro giocano molto in verticale, servirà attenzione”.
Cosa sarà importante per fare bene entrambe le fasi di gioco?
“Un po’ di rischi vanno presi, servirà coraggio per giocare e tentare le nostre giocate, dall’altro lato senza palla non puoi mai distrarti. Servirà equilibrio, ma quando avremo la palla dovremo dimostrare che anche noi siamo forti”.
Si parla di un Liverpool in difficoltà, ma resta una squadra fortissima. Qual è il punto debole?
“Non lo direi troppo ad alta voce (ride, ndr), sono partiti un po’ a rilento ma questa è un’altra competizione e vorranno vincere subito, noi di fronte al nostro pubblico vogliamo fare una grande partita. Dobbiamo fare quello che facciamo solitamente come gioco, senza cambiare molto”.
La poca esperienza in Champions può farvi compattare ancora di più?
“Sicuramente, può essere una spinta in più confrontarsi con squadre del genere, ripeto dovremo essere quelli di sempre, dell’ultima gara con la Lazio e proporre il nostro calcio e poi si vedrà l’andamento del match”.
Come hai scritto a Kvara al suo arrivo, anche i tuoi predecessori ti hanno scritto per la fascia?
“Sì, mi sono complimentati, resta il rapporto d’amicizia ed ogni tanto ci scriviamo”
Vi siete dati l’obiettivo di andare avanti nella competizione?
“Il primo obiettivo è passare il girone, affrontando partita per partita, il girone è difficile, con grandi squadre, storiche, dobbiamo goderci ogni partita e affrontarle al meglio”.
Al Maradona sarà una bolgia, quanto vi aiuterà e quanto vi è mancata la Champions?
“Tanto, a tutti, dai tifosi. E’ una competizione che il Napoli deve sempre giocare. Domani ci sarà il sold-out e sarà una spinta in più, ci hanno sempre sostenuti ma in queste notti si trasforma e c’è un’atmosfera da brividi e dovremo cavalcare la loro spinta”.
Hai preparato un discorso per la squadra prima del match? Quanto hai sognato un momento così?
“I discorsi non sono da preparare, si vive la situazione e vedremo se ci sarà bisogno di dire qualcosa. Mi confronto con un grande gruppo, grandi ragazzi, siamo tutti pronti. Questa competizione è il sogno di tutti quando si inizia”.
SPALLETTI E LA CHAMPIONS
Quanto è emozionato del ritorno in Champions?
“Mi vedrete così per un bel po’, dovrò portarlo per un mese, mi hanno messo una placca e sette viti. A me emoziona tantissimo essere al luna park del gioco del calcio, le musiche dagli spogliatoi oltre a quella in campo. Qualcuno ce l’ha già sul cellulare, è un’atmosfera bellissima, un premio al grande campionato fatto l’anno scorso, è quello a cui puntano tutti. In Champions una palla morta in un attimo diventa viva e decide la partita, è questa la differenza sostanziale rispetto al campionato”.
Sulle condizioni di Osimhen e Lozano.
“Lozano è a disposizione, ha fatto tutto l’allenamento – ha chiarito Spalletti – . Osimhen ieri aveva questo fastidio, zero allenamento ieri, differenziato oggi, col gruppo domani mattina e se la risposta sarà positiva come oggi nel passaggio intermedio allora proverà a calciare, a fare qualcosa di più forte e se la risposta sarà positiva potrà giocare”.
Per le caratteristiche del Liverpool e l’approccio alla competizione, pensa che il suo Napoli possa esprimersi al meglio?
“Le differenze sono sostanziali – dice Spalletti – quando svolgi tutto alla perfezione questi tirano fuori la giocata dal cilindro e ti mettono in difficoltà, bisogna essere accesi sempre al massimo. Anche quando il pallone è fuori dal campo, quel pallone può finire ovunque. Devi anticipare ogni azione. Dicevamo che non sapevamo la reazione della squadra dopo il passaggio a vuoto col Lecce, loro però ce l’hanno fatta vedere e quindi questi giocatori farà di nuovo innamorare il Maradona perché si allenano bene e hanno una passione sfrenata per il gioco e per i colori, sono convinto che faranno una grande gara”.
Il Liverpool sulla carta è la favorita sul girone, ma nonostante il Napoli visto alla Lazio firmerebbe per un pareggio anche per l’autostima?
“Sarebbe limitare ciò che abbiamo visto – ha insistito Spalletti – anche la Lazio sappiamo che calcio gioca e che giocatori ha, siamo andati lì per vincere su un campo non facile. Si torna in Champions e troviamo squadre più rappresentative, ma non bisogna andare in campo con l’idea di prendere i complimenti, ma con l’idea di vincere, questo è il segnale, come sul 2-1 a Roma inserendo due giocatori offensivi per andare a fare il terzo”.
In Italia cercano di uniformarsi come metro arbitrale, è un cambiamento?
“Ci sono segnali importanti – ha spiegato Spalletti – i nuovi allenatori stanno portando nuovi modi di giocare, è chiaro che contro il Liverpool il passettino devi farlo lo stesso, anche io a volte mi diverto a guardare le statistiche e vi aggiungo che loro giocano un calcio totale, all’interno si vede tutto, e giocano costantemente con pallate e cambi di gioco dai centrali, continue sventagliate e la statistica di Lazio-Napoli sono state battute 30 rimesse laterali, loro nell’ultima 60, il doppio perché giocano lungo, aperto, stanno sulle linee laterali e fanno duelli laggiù uno contro uno con Salah, Diaz e via dicendo… racconta molto il loro modo di interpretare calcio. Loro non ti fanno respirare con queste sventagliate, ti tengono sott’acqua. Se li pressi alti te la mettono subito dietro la difesa, se li aspetti te li ritrovi sul fondo”.
L’ultimo Napoli-Liverpool fu con 35mila spettatori, domani ci sarà il sold-out, ha fatto reinnamorare i tifosi. Quanta vita può dare lo stadio?
“Noi sappiamo – ha concluso Spalletti – della passione dei tifosi, si può fare un confronto anche con loro, l’urlo The Champions domani lo sentiranno anche da Anfield. Il pubblico del Maradona farà vedere l’attaccamento ai propri colori, e quelli come noi che vivono la città ogni giorno per le strade sono obbligati a recepire questi messaggi d’amore. Serviranno polmoni grandi quando loro non ti faranno respirare e testa per restare lucidi”.
FOTO SSC NAPOLI