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Pasquino: “Rappresenterò olimpici e paralimpici senza distinzioni”

Rossana Pasquino, schermitrice di origini beneventane, è stata eletta domenica scorsa nel Consiglio nazionale della Federazione Italiana di Scherma. E’ la prima volta che un’atleta paralimpica arriva a ricoprire questo ruolo. Per lei prima esperienza a livello nazionale e si prepara ad affrontarla con la determinazione e la grinta che la contraddistinguono anche in pedana. 

Professore associato di ingegneria chimica all’Università Federico II di Napoli, schermitrice di livello internazionale e adesso anche rappresentante degli atleti in seno al Consiglio federale.  “Mi sono impegnata in queste elezioni puntando sul mio ruolo di atleta, senza distinzioni tra olimpici e paralimpici. Voglio rappresentare tutti. Essere la prima paralimpica nel Consiglio nazionale di Federscherma è un onore e un onere, ma punto ad essere la portavoce di tutti”, spiega Pasquino a SportCampania24. 

“I prossimi 4 anni – sottolinea Pasquino – rappresentano un ciclo importante per la scherma italiana: ascolterò attentamente le esigenze degli atleti con la massima responsabilità: sono una di loro e ho già un’idea sugli ambiti su cui puntare”. Insieme a Rossana Pasquino, è entrato nel Consiglio nazionale in quota atleti anche Valerio Aspromonte, fiorettista romano già oro a squadre a Londra 2012. “Con Valerio – spiega Pasquino – siamo in sintonia, abbiamo già individuato alcuni aspetti da rivoluzionare. In particolare, punterò sulla crescita del movimento, sia olimpico che paralimpico”.

SCHERMA PARALIMPICA: UN MOVIMENTO IN COSTANTE CRESCITA

I successi di Bebe Vio ai Giochi paralimpici di Rio 2016 e la sua capacità di comunicare ed empatizzare con il pubblico hanno rappresentato una spinta fondamentale per la crescita del movimento che oggi non viene più visto come un segmento sportivo a sé stante ma è sempre più integrato nelle competizioni sportive di livello internazionale. “Dopo Rio 2016, trascinato da un’atleta straordinaria come Bebe, il movimento paralimpico – spiega Pasquino – è esploso. In questi anni è stato fatto un lavoro straordinario e la mia elezione come consigliere è un punto di arrivo. I numeri mostrano una crescita incredibile. Però c’è ancora tanto da fare, penso ad esempio ai più giovani, agli under 14 ma anche a tutte quelle disabilità – dai non vedenti ai disabili intellettivi – che, pur avendo iniziato a praticare con continuità le varie discipline della scherma negli ultimi anni, non hanno una ancora classificazione specifica per eventuali competizioni. Inoltre, abbiamo un problema di numeri: sono tanti i praticanti della spada ma a mio avviso troppo pochi nella sciabola, è importante lavorare anche su un riequilibrio delle armi. Inoltre il calendario nazionale può essere migliorato: meno appuntamenti ma più partecipazione”. 

DAL LOCKDOWN AI GIOCHI DI TOKYO

Prima che la pandemia costringesse al lockdown e al conseguente blocco delle competizioni sportive, Rossana Pasquino stava vivendo un momento molto felice in pedana: era arrivata una medaglia mondiale e la prima vittoria in Coppa del mondo, a novembre ad Amsterdam. “Stavo attraversando un momento d’oro dal punto di vista agonistico – sottolinea – e anche se il lockdown è stato un momento duro, questo 2020 mi ha portato anche momenti molto belli, come la scelta di candidarmi. Mi sono fermata proprio nel momento in cui in pedana stavo entrando in una fase nuova della mia carriera. Ritengo che sia stata una fortuna: ho vissuto il lockdown sull’onda di quell’entusiasmo e mi ha motivato a migliorare ancora”.  Dopo il rinvio dei Giochi di Tokyo, previsti nel 2020 e slittati di dodici mesi a causa dell’emergenza Covid-19, il 2021 è l’anno in cui migliaia di atleti in tutto il mondo sognano il podio e la gloria sportiva a cinque cerchi. Tuttavia l’evento olimpico pare ancora avvolto da una serie di incertezze, quantomeno sulle modalità di svolgimento. “Sono quasi certa che si faranno sia le Olimpiadi che le Paralimpiadi, su questo punto sono molto ottimista – sottolinea Pasquino – . Sono già state rinviate, non credo accadrà di nuovo, è stato un fatto senza precedenti. Sicuramente saranno Giochi dal sapore diverso: se si svolgeranno senza pubblico, o senza le squadre a bordo pedana a tifare per gli atleti in gara, mancherà un po’ di quell’atmosfera speciale ma io mi sto preparando ugualmente con entusiasmo. Sono in pochi ad arrivare a questo traguardo e io vorrei essere tra questi”.  

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