Disco verde e promozione diretta alla semifinale anche per Alessandro Sibilio. L’ingegnere napoletano, reduce dall’oro europeo Under 23 conquistato a Tallinn, è emozionato (e si vede), forse anche per l’immediato confronto con il norvegese Karsten Warholm, la superstar della specialità. Ma ormai Sibilio è passato ad un livello superiore di questo gioco. Ed infatti serve un eccellente 49.11 mattutino, malgrado un avvio ancor più giudizioso del solito. Warholm chiude in 48.65. L’azzurro rimonta nel finale ed è terzo, alle spalle anche dell’irlandese Barr (49.02). Il round vede protagonista il qatarino Samba, miglior crono con 48.38, 4 centesimi meglio del brasiliano Dos Santos, 48.42.
Domenica sera (alle 14.05 italiane, le 21.05 giapponesi) per Sibilio sarà un appuntamento con la storia, oltre che con una monumentale: perché l’ultimo italiano approdato alla finale olimpica dei 400hs risponde al nome di Fabrizio Mori, che a Sydney 2000, 21 anni fa, fu sesto. Il nostro uomo, che dice apertamente di ispirarsi a Mori e alle sue celebri rimonte, aveva allora poco più di un anno.
JUDO A SQUADRE
Domani si disputerà infatti la prima gara a squadre miste (3 donne e 3 uomini per ogni formazione) della storia per il judo alle Olimpiadi. 12 Paesi si sono guadagnati il diritto di entrare in tabellone al termine del periodo di qualificazione, e tra questi figura anche l’Italia.