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Napoli, un anno di Gattuso: tante luci, poche ombre

Napoli

Napoli, un anno di Gattuso. Non sempre bello, non sempre convincente. Ma il lavoro partito l’11 dicembre 2019, con l’ex allenatore del Milan al posto dell’esonerato Carlo Ancelotti, è senza dubbio assai positivo. Forse anche di più. E non solo per aver sollevato un trofeo, la Coppa Italia, alla ripresa post lockdown, a giugno, mettendo in fila Lazio, Inter e Juventus. E non solo per aver riportato il Napoli nelle zone alte della classifica, ricordando che gli azzurri sarebbero secondi, senza la penalizzazione di un punto per l’affare Juventus, con una partita in meno sempre per la vicenda aperta con i bianconeri (caso davanti al Coni il 22 dicembre). Tra bastone e carota, richiamo mediatici forse anche eccessivi ma in linea con carattere e mentalità, Gattuso ha ricostruito il Napoli, l’anima di una squadra che si era perduta Che aveva smesso di essere un gruppo, una squadra appunto. A fine ciclo, un rapporto mai nato con Ancelotti, i migliori fuori ruolo. E ora, con lacune di organico e con anche errori compiuti da Gattuso in questi mesi, il Napoli è squadra con idee, con anima e un futuro.

NAPOLI, CON GATTUSO IL RILANCIO DI LOZANO E ZIELINSKI

Il Napoli è ripartito. E con tanti alti e pure qualche basso, anche atleti di punta che nell’era Ancelotti stavano esprimendo solo il 20% dell’effettivo potenziale. A partire da Lozano, cinque gol e mesi di prestazioni scadenti sotto la gestione Ancelotti. Impacciato, senza forza nelle gambe. Al suo arrivo Gattuso l’ha messo fuori, Lozano non era in grado di incidere ed è stato a lungo così. Poi, i segnali di risveglio alla fine della stagione che si è chiusa ad agosto, il rilancio atletico e mentale: ora Lozano vola, scatta per 90 minuti, va in rete. è una delle armi del Napoli. Lo stesso percorso che sta toccando a Zielinski, figura centrale del Napoli di Gattuso nel corso di questo anno e ora ancora di più. Dopo il Covid-19, il polacco si sta rilanciando, il tecnico lo vede mezzala, sotto punta, in ogni caso in campo. Più lui di Fabian Ruiz, che invece stenta a decollare. E all’elenco si possono aggiungere altri atleti rlanciati, da Maksimovic a Hysaj, è risalito il rendimento di Koulibaly, Insigne è divenuto sempre più centrale nel Napoli. E un pezzo del merito, forse qualcosa in più, si deve a Gattuso. Che con il rinnovo del contratto che arriverà a breve, potrebbe scrivere pagine importanti della storia azzurra.

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