Napoli mette la sesta, Fiorentina al tappeto e tra tre giorni ecco la Juventus. In 90 e rotti minuti gli uomini di Gattuso capitalizzano le decine e decine di occasioni avute nelle partite precedente, vinte e perdute, quattro tiri e altrettante reti nel primo tempo con la Viola, devastata negli spazi concessi a Insigne e Lozano, due furie che rappresentano la vera arma in più del Napoli rispetto alle competitor per un posto in Champions League. Il messicano si conferma decisivo, stavolta il malcapitato di turno è Igor, preso di mira, saltato, aggirato in occasione del timbro del 3-0. E in quell’azione si è vista forse la giocata più bella di Lorenzo Insigne con la maglia del Napoli: fuga in avanti, progressione, avversari seminati palla al piede, palla con il laser per Lozano che ha anticipato Dragowski in uscita. Poi ci ha pensato Zielinski, in versione ZIdane – ovvero quando gli si presenta l’ispirazione – a fare brandelli dei toscani, che come l’Atalanta nelle prime giornate di campionato si presentò a Napoli a fare gioco, lasciando agli azzurri la possibilità, una volta usciti dal palleggio basso, di attaccare la porta con metri di campo davanti. Ovvero la situazione tattica che rende il Napoli inavvicinabile, per velocità e tecnica. Solo i toscani e la Dea si sono presentate a Napoli con questo approccio tattico, lasciando spazi alle frecce di Gattuso. Già a Verona con Juric che gioca a uomo a tuttocampo il piano partita sarà diverso e serviranno contromisure.
NAPOLI IN SALUTE E ARRIVA LA FINALE DELLA SUPERCOPPA ITALIANA
Certo, il Napoli ha abituato tutti a non mettere la mano sul fuoco sulla ritrovata forma, sebbene la classifica ora piazzi gli azzurri al terzo posto, casella che dipende anche dal risultato della Juventus a San Siro. Ma di sicuro c’è il riaggancio alla Roma (ma con Juve-Napoli da recuperare…) e un trend in ascesa, con la gamba buona e la testa che pare più libera. E a proposito dei bianconeri, mercoledì sera c’è la finale di Supercoppa italiana, che si presenta in un momento delicato della stagione, tra due turni di Serie A, con assenze pesanti da ambo i lati (Ruiz e Osimhen per Gattuso, Dybala, De Ligt, Cuadrado per Pirlo), ma è pru sempre un trofeo e il Napoli nell’ultimo decennio si è preso più di qualche sfizio contro la Vecchia SIgnora.