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Givova Scafati, amaro finale: Ferrara non lascia punti

La squadra di Rossi gestisce male gli ultimi possessi ed esce sconfitta 83-81. Il coach: "Così non va bene, dobbiamo fare ancora un passo avanti"

E’ una sconfitta dura da digerire quella arrivata alla Giuseppe Bondi Arena contro la Top Secret Ferrara, valevole per la diciassettesima giornata del campionato di serie A2 Old Wild West (girone rosso). Con il punteggio finale di 83-81, i padroni di casa hanno avuto la meglio. Grazie ad un finale di gara oculato, in cui hanno saputo buttare il cuore oltre l’ostacolo. E, con una gran forza di volontà, hanno recuperato uno svantaggio importante quando tutto sembrava ormai compromesso.

Ad agevolare il compito agli uomini di coach Spiro Leka ci ha pensato la Givova Scafati che, orfana dell’infortunato Cucci, ma con in campo Raucci dopo una lunga assenza per infortunio. Non ha saputo gestire con l’opportuna calma e assennatezza gli ultimi possessi. Lasciando totalmente il campo all’avversario e gettando così alle ortiche in pochi minuti un importante vantaggio, superiore alla doppia cifra.

La sconfitta lascia l’amaro in bocca per le modalità con cui è arrivata. E soprattutto perché per gran parte dell’incontro la compagine dell’Agro aveva dato a più riprese l’impressione di avere le carte in regola per portare a casa i due punti in palio. Nonostante le insidie di un campo e di un avversario che ha mandato a referto tutti gli uomini utilizzati.

GIVOVA SCAFATI, LE PAROLE DI COACH ROSSI

«Non siamo ancora pronti a capire che partite come questa, in cui hai condotto nel primo tempo ed allungato nel secondo, devono poi però essere chiuse. Non dovevamo dare a Ferrara l’opportunità di rientrare in partita lavorando sui dettagli, che pur non mettendoci in difficoltà dal punto di vista del gioco, è riuscita però con la forza della disperazione a metterci in difficoltà, rigirando le sorti di un match che poteva essere chiuso anzitempo dal punto di vista tecnico. Così non va bene.

Sono innanzitutto autocritico con me stesso, perché forse non sono riuscito a far capire alla squadra come gestire il finale. Di positivo ci portiamo a casa l’aver disputato una partita solida per larghi tratti. Sul campo più difficile del nostro girone, insieme a quello di Verona. Abbiamo salvaguardato la differenza canestri, ma abbiamo bisogno di fare ancora un passo in avanti che può aiutarci a diventare veramente una squadra forte».

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