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Gattuso, il pugno da k.o. all’amico Pirlo vale la Champions

Gattuso

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Gattuso contro Pirlo. Napoli contro Juventus. Si gioca a Torino, a porte chiuse, si gioca se prima l’Asl di Torino non ferma tutto. Perché il Covid-19 è lì, produce positivi in fila in Serie A, un focolaio che si è sviluppato in nazionale, che conta 15 positivi, che dovrebbe fermare tutto, evitando altri contagi a catena. Non sarà così, non può essere così, il calcio va avanti, ogni tre giorni, come nulla fosse. E c’è la Juventus allo sbando, depotenziata dal Covid-19, dalle critiche, dalla delusione, che rischia il colpo del knock out. E c’è, gridata su ogni sito, quotidiano, quella esigenza dei tre punti per i bianconeri che crea pressione, alza il livello dell’attenzione su tutti, arbitro compreso, perché Agnelli, Pirlo, Ronaldo, non possono sbagliare, fallire l’aggancio alla zona Champions. Eppoi, il Napoli di Gattuso. Senza la follia di Manolas contro il Sassuolo, sarebbero cinque successi in fila. Il legame rafforzato con la squadra, il divorzio sancito con la proprietà, l’occasione (e forse il dolore) che un dispiacere all’amico Pirlo aprirebbe le porte della Champions agli azzurri e il licenziamento all’ex compagno di Milan e nazionale. Rino tace, è costretto a tacere dall’insopportabile silenzio stampa del presidente che ogni tanto emette tweet. Ma lavora per il riscatto, la vendetta. Prima dei saluti.

GATTUSO, LE SCELTE ANTI-JUVE

E quindi, attenzione alle scelte di Gattuso. Perché il Napoli conta ora sulla rosa al completo, in attacco è profondo e qualitativo ma in altri ruoli assai meno, alcuni sono indispensabili. Koulibaly che torna al centro della difesa, forse con Rrahmani (ma non è pronto ancora), con uno tra Manolas e Maksimovic, pensiero da starci male una notte, riesaminando la partita con il Crotone. E oltre a Koulibaly, torna l’altro totem, Demme, equilibrio, piede e grinta. Unico esemplare in rosa, quando manca, si sente. Il tedesco con Fabian, panca per Bakayoko, Zielinski una manciata di metri più avanti. E’ il 4-2-3-1, ora buono per tutti, a lungo criticato da tutti, come se fosse stato il numero, il modulo, il problema del Napoli e non altri. Tipo il rapporto tra società e tecnico, società e squadra, squadra e squadra. In attacco, per Gattuso la scelta è ampia e rischia di sbagliare: spazio al trio Lozano-Mertens-Insigne, con Osimhen e Politano pronti a far saltare il banco. E’ la partita, per il Napoli, che può anche non perdere, che non è all’ultima spiaggia, che ha ancora margine, anche sconfitto a Torino. Ma vuoi mettere un colpo da k.o. alla Juve?

 

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