Gasp, tra ADL e Gattuso. L’Atalanta, la finale di Coppa Italia da ipotecare, per lanciare un secchio di acqua gelida sul fuoco ancora acceso tra De Laurentiis, la proprietà e Rino Gattuso. Separati in casa, rapporti rotti, un futuro da scrivere, un presente da vivere, stagione totalmente in ballo e una squadra che ha già mostrato in passato di non possedere quella forza e leadership per lasciarsi scivolare addosso problemi e tensioni. In uno scenario così complicato arriva al Maradona l’Atalanta, che in campionato ha preso quattro reti dagli azzurri, forse nella migliore prova stagionale. Sete di rivincita, mentre per il Napoli, per i calciatori c’è l’occasione di prendere tempo, di concedere spazi di decompressione a un rapporto, presidente e allenatore, che è ancora vicino alla rottura. I due tweet presidenziali che smentiscono la rottura con Giuntoli con l’accenno, neppure velato, a chi vorrebbe il repulisti – chiaro riferimento, secondo De Laurentiis, alla voglia di Gattuso di farsi licenziare – sono la prova. Il rischio che salti il tappo è ancora forte.
GASP, ECCO LE ARMI DI GATTUSO
C’è intanto Gasp prima di un eventxuale nuovo round, probabile in caso di sconfitta per il Napoli. Saltano fuori da ogni angolo, da ogni bocca informata i contatti di De Laurentiis con altri allenatori. Due, tre, qauttro, cinque, Sarri che dice no, Inzaghi per la prossima stagione, un accenno a Spalletti, l’ammirazione per Juric. Insomma, la storia è finita ma il finale di stagione è lontano. Sugli uomini anti Atalanta, Gattuso deve scegliere dosando le forze, otto partite per il Napoli in programma a febbraio, nove giocate a gennaio. E quindi, riposo iniziale magari per Demme, Manolas, forse Insigne. Non Lozano, anima e corsa del Napoli. Obiettivo vittoria e una sforzo non eccessivo (ma serve la complicità dei bergamaschi..), perché nel weekend il Napoli fa visita al Genoa che vola. Il primo passaggio di un mese terribile. Con o senza Gattuso in panchina.
