Una trasferta ricca di tradizione per il Napoli in Europa League. L’insidia dal sorteggio per formare i gruppi della fase a gironi, più che da AZ Alkmaar e Rijeka, arriva dalla Real Sociedad, che nella passata stagione ha attentato il vertice della Liga, prima di essere fermata dal lockdown. Ma anche dopo la tregua concessa dalla pandemia, ha mostrato la sua forza, raggiungendo la finale di Copa del Rey. Certo, il sorteggio per gli azzurri poteva andar peggio, considerando le abitudini negative con l’urna del club di De Laurentiis, soprattutto in Champions League. Ma ora la realtà del Napoli si chiama Europa League. E squadre come la Real Sociedad sono gli ostacoli da affrontare per arrivare fino in fondo nel torneo.
ORGOGLIO BASCO, IL MAGO SILVA, IL 4-2-3-1 E LA STELLA OYERZABAL
Talento, qualità offensiva, uno stadio che regala tracce di storia. E uno stile di gioco, imposto nelle ultime stagioni, con in panchina Imanol Alguacil, mentre sulla panca della primavera del Sociedad siede Xabi Alonso, altra eminenza grigia delle Furie Rosse che hanno dominato il calcio europeo nello scorso decennio. I baschi sono ripartiti da David SIlva, il Mago della nazionale spagnola, che li ha preferiti alla Lazio. E se la classe del 34enne ex totem del centrocampo del Manchester City di Pep Guardiola detta la linea, la stella è Mikel Oyerzabal. Dribbling e qualità davanti alla porta, una valutazione tra i 70 e i 90 milioni di euro, secondo le stime del Cies Observatory, il centro studi dell’Uefa.
Per Gattuso però l’insidia arriva anche da un manipolo di ex di grandi club europei: da Nacho Monreal, una vita sull’out sinistro dell’Arsenal, ad Asier Illaramendi, sino a un paio di anni considerato l’erede di Xavi, riportato nei Paesi Baschi dal Real Madrid. E poi, l’ex sensazione del Manchester United Adrian Januzaj, che fece innamorare Sir Alex Ferguson e la punta svedese Isak, ex Borussia Dortmund, ceduto per far posto a Haaland.