Il Napoli batte il Rijeka 2-0 in Europa League e si porta in testa al girone F. Oggi però era un giorno importante per il ricordo di Diego Armando Maradona, scomparso ieri per un arresto cardiorespiratorio. Lorenzo Insigne ha depositato un mazzo di fiori all’esterno del San Paolo dove si radunati molti tifosi in una sorta di pellegrinaggio spontaneo. La squadra è entrata in campo con la maglia numero 10 con su scritto Maradona. Poi, il minuto di raccoglimento. Toccante. Il Napoli (nella Foto SSC NAPOLI) si veglia dal torpore solo al 34′ con Politano, il raddoppio nella ripresa di Lozano.
EUROPA LEAGUE, GATTUSO: “DIEGO E MORTO, MA NON MORIRA’ MAI”
“Ho tanti bei ricordi di Maradona, ho avuto la possibilità di parlare tante volte con Diego, di cenare due volte con lui. E’ morto ma non morirà mai. Ha fatto tante cose straordinarie. Ha sbagliato nella vita privata ma per quello che ha fatto resterà sempre vivo. Dispiace, già da ieri quando siamo andati in hotel si vedeva che la città respirava un’aria diversa. E’ stata una grande perdita ma Diego non morirà mai. E’ una leggenda, di un altro pianeta. Gli avrei voluto dare qualche scarpata da giocatore…”.
“Le gare sono tutte difficili, anche se giochi con una squadra di Interregionale fai fatica. Oggi abbiamo fatto meglio di tre settimane fa, poi abbiamo sbagliato tanto. Ci aspettavano, abbiamo perso perché volevamo imbucare. Abbiamo sbagliato tanto, ci siamo intestarditi a palleggiare e imbucare ma abbiamo fatto meglio oggi che tre settimane fa”. Ghoulam ? “Sta bene, stava solo a me dargli una chance dal 1′. Ha fatto bene”.
Sul confronto coi giocatori Gattuso ribadisce: “Sono state dette tante cose non vere, non litigo coi giocatori. Ai ragazzi rompo le scatole, si possono perdere le gare. Abbiamo fatto 11 partite, con 8 vittorie e 3 sconfitte. Se qualcuno pensa che siamo il Barcellona o i Galacticos va bene: noi possiamo perdere, ma dobbiamo aiutarci e non mandarci a quel paese. Abbiamo potenziale enorme: ci stanno gli errori ma dobbiamo dare la sensazione di crederci, di incitare i compagni. Oggi però in Europa League è andata meglio”.
Napoli e Diego: “Già ieri si respirava un’aria diversa. Qui Diego non è stato quello che ha vinto due Scudetti e una Coppa Uefa. Qui c’è l’orgoglio di aver visto Diego rappresentare la città. Vincevano Milano, Torino, ha fatto sognare un popolo intero. Tanti si chiamano Diego per onore suo. Qui se facciamo un sondaggio, è più importante Maradona di San Gennaro”.
Napoli? “E’ una città particolare. Mi sembra di vivere in Brasile, sembra Rio de Janeiro. Qui c’è sempre odore di mangiare, temperatura incredibile, non sembra di stare in Italia ma in Brasile. La gente si somiglia: sono tanti anni che sto al Nord ma sono terrone dentro, mi sento a mio agio qui”.