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Circolo Savoia, Galatea 2 terzo sul lago di Garda

La terza tappa del Campionato Italiano (dopo Alassio a febbraio e Imperia a settembre), ha visto salire sul terzo gradino del podio Giuseppe La Scala (Circolo Savoia) con Galatea 2.

Insieme a La Scala, socio fondatore del club bianco blu, erano a bordo Roberto Benedetti e Simone Dondelli. Galatea II è un Dragone in legno costruito da Baglietto nel 1951, che – dopo avere disputato le Olimpiadi del 1952 a Helsinki e vinto il Marblehead Trophy del 1954 – fu salvato dal disarmo e restaurato qualche anno fa dai fratelli La Scala. Oggi partecipa regolarmente all’attività agonistica e si rivela molto competitivo.

Questo risultato è una grande soddisfazione per l’equipaggio e per il Circolo Savoia, legato a filo doppio alla classe velica che nel 2019 ha celebrato i novant’anni.

LA CLASSE DRAGONE, LA STORIA DEL CIRCOLO SAVOIA

Per il Reale Yacht Club Canottieri Savoia, la Classe Dragone ha un fortissimo valore simbolico. Rappresenta infatti un pezzo importante della storia velica del sodalizio e più in generale di tutta la città di Napoli, sede dell’Olimpiade nel 1960. In quell’occasione fu proprio un Dragone battente il guidone del RYCC Savoia, il Venilia, a conquistare la medaglia di bronzo con Nino Cosentino, Giulio De Stefano e Antonio Ciciliano.

Dragone per il Circolo Savoia significa anche – e soprattutto – Ausonia I-1, scafo di proprietà del club di Santa Lucia del presidente Fabrizio Cattaneo della Volta. Il primo Dragone italiano è stato costruito dal Cantiere Beltrami di Vernazzola per partecipare all’Olimpiade di Londra del 1948. Nella Baia di Torquay (conclusa in quinta posizione). Donato a metà degli anni Novanta al Savoia, Ausonia ha suscitato lo stupore degli appassionati. L’hanno visto in acqua nel corso delle ultime edizioni de Le Vele d’Epoca. È possibile tuttora ammirarlo in banchina a Santa Lucia. Un altro successo per il Circolo Savoia che continua a distinguersi in numerose discipline.

 

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