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Champions, allenatore, futuro: Napoli, tutto in sei giorni

Champions League, il primo obiettivo. Il focus stagionale, mettendo da parte il club di quelli che volevano il Napoli in lotta per lo scudetto e che mostrano il broncio da mesi, senza tener conto della stagione maledetta in casa azzurra, senza un reparto, l’attacco, per mesi. Il Napoli si separerà da Gattuso, strade diverse tra pochi giorni, dopo un anno e mezzo complicato ma positivo, anche vincente: la Coppa Italia, l’Europa, la ricostruzione, il lungo passaggio a vuoto, la crisi e la rinascita. E che rinascita: striscia di 13 risultati utili in fila. Con il Verona serve la vittoria per escluderli da ogni conto, ogni incrocio sul destino Champions. Con il successo, si è terzi, forse secondi. Dentro. Tra chi conta e soprattutto accede a una montagna di soldi, aria fresca in tempo di Covid-19.

CHAMPIONS, LE ARMI DEL NAPOLI E DI GATTUSO

Le armi Champions: una squadra in forma, un gioco a tratti irresistibile, il gruppo cementato, forse a tempo determinato. Perché tra qualche giorno si rompono le righe e alcuni non faranno ritorno a Napoli, intorno a Rino Gattuso. Che ha scelto di chiudere, accetta l’opzione Fiorentina, si mette il Napoli alle spalle per la rottura con De Laurentiis. Mai sanata, non sanabile: Rino perde una creatura modellata, spesso solo contro tutti. Lascia un progetto con margini di crescita ulteriori, forse lascia la Champions League. Ma ci perde anche De Laurentiis, che per acredine personale e uno scellerato febbraio, tra tecnici contattati in fila (nulla di strano) e finiti puntualmente su quotidiani, siti, poche settimane dopo il mancato rinnovo, la malattia del tecnico, si perde un tecnico in ascesa. Un progetto di allenatore top, al netto del tiro a segno di buona parte della critica ai suoi danni. Tanta gente che ora è salita sul carro, alcuni con onestà intellettuale in grado di riconoscere errori di valutazione e anche offese sul personale. Ma tutto questo viene dopo: sei giorni al Verona, alla Champions. Purtroppo, alla fine del Napoli più bello dell’ultimo decennio, alle spalle delle magie sarriste.

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