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Cantales: “Subito investimenti per società sul territorio”

Carlo Cantales, 34 anni, napoletano, vicepresidente della Enterprise Young, consigliere della decima municipalità ma soprattutto consigliere Fidal Campania, vanta già due record: è il più giovane a sedere nel Consiglio Nazionale della Fidal ed è uno dei due napoletani che, per la prima volta, siede nell’assise nazionale. 

 

Cantales ha sostenuto la candidatura alla presidenza nazionale di Stefano Mei, uscito vincente dal confronto con Vincenzo Parrinello. “Ancora non ho realizzato la mia elezione! Sono particolarmente orgoglioso di poter rappresentare Napoli in Consiglio Nazionale ma anche del fatto di essere il più giovane consigliere”, racconta a SportCampania24. Il sostegno al neo presidente Mei, per Cantales, in realtà parte da lontano: “Già 4 anni fa – spiega Cantales – Stefano si presentò contro Giomi. Quella candidatura nacque quasi all’ultimo minuto, eppure raccolse il 40% dei consensi. Io facevo parte di quel team e ho confermato la mia scelta 4 anni dopo. In questo periodo, abbiamo continuato a lavorare, a riunirci, ad ascoltare il territorio, consapevoli che serviva una svolta”. Un gruppo, quello incentrato attorno alla candidatura di Stefano Mei, che si è via via rafforzato e ha lavorato insieme per proporre un’alternativa. “Prima delle elezioni – spiega il neo consigliere Fidal – , nonostante il Covid-19, non ci siamo fermati: ascolto del territorio, incontri anche virtuali, webinar. Tutto con l’obiettivo di dare voce a chi fa atletica nei territori, ogni giorno, tra tante difficoltà”.

LA PROPOSTA DEL NEO PRESIDENTE MEI

La proposta di Mei, secondo Cantales, è risultata vincente perché “ha puntato forte su meritocrazia e sussidiarietà. Nel primo caso, si torna fortemente a cronometro e metro: questa è l’atletica, non altro. Nel secondo, intendiamo attivare ogni iniziativa utile a fornire supporto alle società, in termini di investimenti e competenze. La Federazione deve alleviare il peso che quotidianamente chi fa atletica sul territorio deve sopportare e non gravare le società con la burocrazia”. La Fidal immaginata da Mei è, secondo Cantales, una realtà che si concentrerà con più impegno su under 18 e under 20, e non solo sui top nazionali. “Dobbiamo aiutare di più la base, non esiste solo l’elite, ma è sul territorio che si coltivano i Tamberi del futuro”. Uno dei primi interventi post insediamento del nuovo vertice federale sarà perciò quello di dare il via libera all’investimento di risorse per supportare attivamente le società e dar loro un po’ di respiro. Inoltre sarà creata una struttura di supporto economico e tecnico per fornire non solo finanziamenti ma anche le competenze necessarie a percorsi di formazione ed evoluzione, in particolare destinati a tecnici e giudici.  Molti hanno parlato, dopo l’elezione di Mei, di un Consiglio nazionale che si prefigura come “anatra zoppa”: il neo presidente infatti può contare su 5 consiglieri contro i 7 che fanno capo allo sfidante Parrinello. Un elemento che non sembra preoccupare Cantales: “Rappresentiamo tutti l’atletica, lo sport che amiamo. Siamo stati eletti per questo, per fare il bene del movimento a livello nazionale. Sono certo che, quando dovremo prendere le decisioni, ci sarà collaborazione”.  

 

GLI IMPIANTI E I GIOVANI

Dopo l’Universiade, svoltasi a Napoli con successo, nel 2019, la situazione degli impianti in Campania è notevolmente migliorata anche se l’emergenza Covid-19 ha frenato in parte il rilancio delle attività sportive. “Lo scenario – sottolinea Cantales – in regione è molto migliorato: le Universiadi hanno restituito, soprattutto a Napoli, impianti moderni e funzionali. Dal San Paolo al Cus, passando per il Virgiliano. Dobbiamo impegnarci su questa strada ponendoci obiettivi ambiziosi come la realizzazione di una pista ad Aversa, che sarebbe strategica per l’area tra Napoli e Caserta”. Fidal Campania conta – al 2019 – circa 7mila iscritti, il 65% però è over 35. Come fare per coinvolgere maggiormente i giovani e valorizzare i talenti del territorio? “Serve un lavoro più capillare sul territorio che consenta ai ragazzi di continuare a fare atletica anche dopo il liceo. Servono formazione e strutture, non solo sportive, che permettano ai ragazzi di non abbandonare anzitempo l’impegno in questo sport”.   

 

E TOKYO?

La stagione 2021 è iniziata: il grande obiettivo degli atleti è il raggiungimento del sogno olimpico. I giochi di Tokyo sembrano ancora avvolti da grande incertezza. “Le voci contrastanti che arrivano dal Giappone creano purtroppo perplessità. E’ comunque compito dei nostri atleti cercare, come hanno fatto in questi ultimi 12 mesi, di rimanere fortemente focalizzati sull’obiettivo olimpico, nonostante dubbi e rinvii, nella speranza che l’evento si svolga”, conclude Cantales. 

 

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