Gattuso, ecco un’altra tegola. Anzi, è come se fosse venuto giù un muro, il muro Koulibaly. La notizia della positività del difensore senegalese, che è già in isolamento, certifica l’assoluta dipendenza, non solo del Napoli ovviamente, ai destini tracciati dalla pandemia. Koulibaly, il calciatore più forte della rosa azzurra, che viene meno nel periodo più difficile e anche ricco di impegni per il Napoli, atteso da otto partite in 28 giorni. Il mese della verità, per le ambizioni azzurre di conquistare un posto tra le quattro per la prossima Champions League, poi ci sono le coppe, i sedicesimi di Europa League e ancora prima il ritorno delle semifinali di Coppa Italia, mercoledì prossimo, a Bergamo, tre giorni prima della Juventus di Cristiano Ronaldo.
GATTUSO, SENZA KOU E’ LINEA A TRE?
E a questo punto gli interrogativi si sommano per Gattuso, che potrebbe essere costretto a riproporre domani sera a Marassi contro il Genoa di Ballardini (12 punti in sei gare, media da Champions) nuovamente la linea difensiva a tre che ha tenuto botta contro l’Atalanta. Al posto di Koulibaly dovrebbe giocare Rrahmani, oppure Di Lorenzo, con Hysaj a destra e Mario Rui sull’out sinistro.
Ma anche sulla mediana il tecnico è chiamato a scelte complesse, con Demme tramortito e con tanti chilometri nel motore che dovrebbe essere piazzato affianco a Bakayoko. E se Gattuso dovesse scegliere il 3-5-2 o 3-4-3 potrebbe esserci Zielinski (oppure Elmas, le sue quotazioni sono in rialzo) largo a sinistra, in posizione Insigne (ma il capitano pare aver recuperato dopo l’Atalanta), con Lozano o Politano a destra e Petagna al centro dell’attacco, con minutaggio per Osimhen. Certamente vanno dosate le forze, soprattutto in avanti anche per l’assenza di Mertens, nel menu della prossima settimana c’è Atalanta-Napoli e poi l’arrivo della Juventus, per la prima volta al Diego Armando Maradona. Sfide decisive, senza Koulibaly.