Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine della sfida di San Siro vinta contro il Milan: “Quello che mi ha fatto piacere è il reggere senza abbassarsi troppi, tranne che negli ultimi 5 minuti quando è entrato Giroud e facevano leva sulla fisicità dei loro attaccanti e siamo stati costretti a faticare un po’. Potevamo organizzare ripartenze con i piccoletti ma non ci siamo riusciti, così come non siamo riusciti a sfruttare diverse palle per il 2-0. Si è giocato da grande squadra contro un grande avversario”.
SPALLETTI SU PETAGNA
“Petagna forse potevo lasciarlo in campo ma aveva crampi. Se non riesci ad organizzare un’uscita dal basso quando recuperi palla è ovvio che ti serviva Petagna. Invece con i tre piccoletti freschi si poteva andare a chiudere la partita. Con Ounas volevamo tenere palla e ripartire, loro avevano perso l’equilibrio e si erano un po’ aperti per giocare queste palle lunghe. Una volta che non sei riuscito a gestire le ripartenze allora hai fatto male a far uscire Petagna”.
IL MILAN
Se ti abbassi troppo con Ibra al limite dell’area lui è bravo ad organizzare situazioni interessanti, se invece gliela fai arrivare da lontano è meno efficace. Con l’aggressività del Milan ci sono pochi spazi, Lobotka invece che si avvita (ride, ndr) ci ha dato una mano”.
SOFFERTO DA SQUADRA
“Hanno lottato, si sono dati una mano. Questo fatto di fare qualcosa per il Napoli è stato messo in evidenza. È un risultato fondamentale per noi, venivamo da due sconfitte immeritate. Quando si abbassa l’entusiasmo e l’autostima con una maglia del genere addosso le gambe diventano di piombo. Siamo stati bravi a soffrire. Ma dopo aver retto si sono create delle opportunità non sfruttate”.
LE SCARPETTE INDOSSATE
“Oggi volevo giocarla questa partita. Non ci ho mai giocato su un campo così. Erano scarpe famosissime, si giocava già ai miei tempi così. Questa volta il Vesuvio è stato anche un atteggiamento in campo”.